Un Cristo con la faccia da ultrà. Sulla parete centrale della chiesa dell'ospedale San Giovanni XXIII di Bergamo, sacro e profano si mischiano e diventano arte nell'opera di Andrea Mastrovito, tifoso dell'Atalanta che nella curva della Dea è conosciuto come 'Giotto'. Il 37enne, artista emergente quotato in Italia come all'estero, ha dato al Cristo il volto del Bocia, al secolo Claudio Galimberti, storico capo degli ultras nerazzurri, colpito da Daspo e a processo per associazione a delinquere. Come prevedibile, in città è scoppiata la polemica.
Il problema, se di problema si può parlare, non è tanto la commistione di sacro e profano che spesso viene condannata dai più tradizionalisti, e nemmeno il fatto di aver identificato il volto di Gesù con quello di un capo ultrà dalla barba brizzolata e i capelli che scendono sulla fronte e sul collo. Il problema è che il Bocia è un sorvegliato speciale, sottoposto svariate volte a Daspo, a cui è vietato uscire di casa la sera e che ad aprile verrà processato con altri cinque per associazione a delinquere finalizzata a scontri con tifosi avversari e forze dell'ordine. Insomma, accostare un personaggio del genere con Gesù, sembra come mischiare il Diavolo e l'Acqua Santa
Mastrovito in arte Giotto dal canto suo non conferma e non smentisce, compiaciuto del rumore che la storia ha suscitato: “Io a Claudio voglio bene”, ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. “È una persona che insieme ai miei genitori e a poche altre mi ha insegnato il significato delle parole 'amore’ e 'rispetto', ma non intendo scendere nel merito del mio lavoro. In tanti mi chiedono di chi sia quel volto, ma preferisco che ognuno la pensi come vuole, davvero...".