Al via le riprese di "Non è un paese per giovani", il nuovo film scritto e diretto da Giovanni Veronesi. Il 29 febbraio, a Roma, c'è stato il primo ciak della pellicola che sarà girata in 6 settimane tra la capitale, L'Avana e Cayo Largo. Protagonisti della commedia Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo e Sara Serraiocco. Fanno parte del cast anche Sergio Rubini e Nino Frassica, mentre le musiche sono affidate ai Negramaro.
Dopo "L'ultima ruota del carro" e "Una donna per amica", Giovanni Veronesi torna a dirigere una nuova commedia, per la quale ha firmato anche la sceneggiatura, insieme a Ilaria Macchia e Andrea Paolo Massara.
Sandro e Luciano sono tra i ragazzi italiani, tecnologicamente connessi tra di loro ma lontani, in fuga dall'Italia alla ricerca di un luogo dove diventare grandi. Finiscono per battere una rotta insolita rispetto ai loro coetanei e approdano in una terra di frontiera, Cuba, all'inseguimento della svolta economica. Ma il loro destino è segnato e s'imbattono immediatamente in Nora, una ragazza "interrotta", bella e irriducibile, sentimentale, estrema e italiana pure lei, che cambierà le loro vite.
L'ispirazione per la sceneggiatura, Veronesi l'ha trovata nel suo programma radiofonico: "Forse è la prima volta che accade, ma non è un caso.- racconta il regista - Chiamavo un ragazzo italiano all'estero e mi facevo raccontare la sua storia e il perché se n'era andato dall'Italia. Le risposte di questi giovani sono state a volte divertenti, ma a volte di una spietatezza insostenibile".
"In questo momento l'Italia vive una difficile situazione per quanto riguarda l'immigrazione, ma si disinteressa totalmente di un altro aspetto, quello che raccontiamo in questa storia, che è appunto l'emigrazione dei nostri ragazzi, messi alle strette, obbligati ad andare a cercare i propri sogni all'estero", spiega.
Con "Non è un paese per giovani", Veronesi non vuole deviare però dalla sua cifra stilistica: "I miei film sono sempre stati delle commedie divertenti – dice il regista - e non voglio assolutamente perdere questa valenza ma non voglio nemmeno perdere di vista il momento storico in cui viviamo".