Angelino Alfano ribadisce il suo "no" alla stepchild adoption: "Per questa legislatura rien ne va plus. Il patto tra di noi è chiaro: mai avremmo votato la legge se ci fosse stato detto che lo stralcio della stepchild era provvisorio". Il ministro dell'Interno, già al centro delle polemiche per aver definito contronatura l'adozione per le coppie omosessuali, torna poi a parlare del compromesso sul ddl Cirinnà: "Il mio ruolo? Arginare i rischi".
In un'intervista a Il Messaggero, il leader di Ncd aggiunge: "Noi abbiamo fatto quello che ci eravamo impegnati a fare, cioè sì ai diritti, no all'equiparazione al matrimonio e no alle adozioni per le coppie omosessuali. Comunque se avessi dovuto scrivere io quella legge l'avrei scritta diversamente".
Orlando: "Si apra dibattito" - Di tenore ben diverso le parole del ministro della Giustizia, Andrea Orlando: "Abbiamo fatto una buona legge e sono convinto che la sua applicazione è destinata a cambiare il senso comune e rompere pregiudizi. Sullo stralcio della stepchild, un dibattito più avanzato e maturo consentirà alla politica di fare questo ulteriore passo. Perché è vero che i magistrati sono chiamati a colmare lacune, dove queste ci sono, alla luce dei cambiamenti sociali. Ma questo non può mai costituire un alibi per il legislatore", dice il ministro a Il Mattino.
Serracchiani: "Ddl settimana prossima" - Ancora più decisa appare la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani: "Con le unioni civili abbiamo fatto un primo passo di un cammino lungo, da fare insieme. Si inizia la prossima settimana con il ddl adozioni, adozioni per tutti. Perché se è vero che c'è un tema rispetto alle adozioni gay, è vero anche che c'è un tema drammatico rappresentato dal fatto che noi cittadini italiani non riusciamo ad adottare un bambino per una questione burocratica che fa sì che colui che è più importante di tutti, cioè il bambino, sia fuori da ogni considerazione perché le leggi e le regole esistenti non lo mettono al centro. Il tema delle adozioni sarà quindi il prossimo tema".