L'allentarsi della crisi economica in Italia, legato in larga scala a fattori esterni - come il Quantitative easing della Bce e il calo dei prezzi del petrolio - , non sembra aver avuto gli effetti sperati: la disoccupazione rimane ancora piuttosto elevata, mentre consumi e investimenti non sono ripartiti con il vigore che ci si aspettava.
Secondo uno studio di Unimpresa, infatti, la ripresa più che rispingere gli italiani agli acquisti li ha portati ad incrementare i propri risparmi. L'analisi evidenzia, per il 2015, un aumento delle riserve degli italiani di oltre 70 miliardi di euro, passati dai 1.510 miliardi di euro del dicembre 2014 ai 1.581 miliardi di euro del dicembre 2015, riportando quindi una crescita del 4%.
Nel dettaglio la liquidità delle banche ha riportato un +5,32%, passando da 326,6 miliardi di euro a 344 miliardi (+17,3 miliardi). In crescita del 12,56%, invece, i depositi delle aziende - da 208,6 a 234,8 miliardi di euro (+26,2 miliardi) - e del 9,51% quelli delle imprese familiari – da 45,3 miliardi a 49,6 miliardi (+4,3 miliardi di euro).
Scorrendo ulteriormente i dati di Unimpresa si nota poi un +5,11% per i depositi delle onlus, passati da 23,5 miliardi di auro a 24,7 miliardi. Un +2,08% è stato invece registrato per i salvadanai delle famiglie, cresciuti in valore di 18,5 miliardi di euro e passati quindi da 888,3 miliardi di euro a 906,8 miliardi.
In crescita, del 14,39%, anche il comparto delle assicurazioni e dei fondi pensione: da 18,4 miliardi a 21,1 miliardi di euro (dunque in aumento di 2,6 miliardi). I conti correnti hanno invece registrato un aumento dell'8,41%, passando da 808,9 miliardi a 877,01 miliardi (+68,02 miliardi), mentre i pronti contro termine sono stati interessati da un +22,07%: in termini assoluti la crescita, pari a 27,3 miliardi, ha fatto passare l'importo totale da 123,9 miliardi a 151,3 miliardi.