Stepchild, la Consulta: inammissibile il ricorso sulle due donne di Bologna
Il Tribunale della città emiliana, secondo la Corte costituzionale, ha erroneamente trattato il caso come un'adozione internazionale, mentre si tratta semplicemente di riconoscere una sentenza già emessa negli Usa
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso sul caso di due donne sposate negli Usa e trasferitesi a Bologna, che chiedono il riconoscimento dell'adozione di due figlie. L'Avvocatura dello Stato aveva chiesto che il ricorso fosse dichiarato inammissibile, sottolineando che più volte a tutela dei minori i tribunali hanno accolto l'istanza di adozione di coppie gay, applicando la norma che disciplina le adozioni nei casi particolari.
La Corte costituzionale, spiega un comunicato della Consulta, non è entrata nel merito della questione limitandosi a rilevare che "il Tribunale di Bologna ha erroneamente trattato la decisione straniera come un'ipotesi di adozione da parte di cittadini italiani di un minore straniero (cosiddetta adozione internazionale), mentre si trattava del riconoscimento di una sentenza straniera, pronunciata tra stranieri".
La pratica torna quindi sul tavolo dei giudici bolognesi, che dovranno ora rivedere tutta la questione sotto la nuova luce, applicando al caso la normativa corretta. Il Tribunale era infatti stata chiamata, sottolinea il comunicato, della Consulta, "a riconoscere in Italia la sentenza con cui, nel 2004, negli Stati Uniti, era stata disposta l'adozione del figlio della compagna in una coppia di persone dello stesso sesso, entrambe cittadine americane". Il fatto che poi entrambe le donne, Eleonora Beck e Liz Joffe, si siano trasferite in Italia assieme alle bambine, non trasforma il caso in un'adozione internazionale.
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