IL PROCESSO A BERGAMO

Caso Yara, teste riconosce Bossetti: "Era in auto con una ragazzina"

Una donna ha raccontato che l'uomo l'aveva "fissata intensamente, tanto che ho provato disagio". "Aveva occhi azzurri, come quelli di una volpe"

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Nuovo colpo di scena al processo sulla morte di Yara. Una donna ha ricordato di aver visto, nell'estate del 2010, Massimo Bossetti in compagnia di una ragazzina che era salita nell'auto, parcheggiata vicino a un cimitero, del muratore. La testimone, che ha riconosciuto l'imputato in aula, ha raccontato che l'uomo l'aveva "fissata intensamente, tanto che ho provato disagio". Il particolare era tornato alla mente solo nel 2014 guardando la televisione.

La testimone, la 55enne Alma Azzolini, ha ricostruito davanti alla Corte d'Assise di Bergamo le due volte che ha incrociato l'"uomo dagli occhi azzurri, quasi bianchi", che ricordano "quelli di una volpe".

La prima volta è quella del cimitero di Brembate di Sopra (Bergamo). "Sono scesa dalla macchina e la ragazza mi ha guardato. Ma io guardavo lui. Mi aveva impressionato, aveva occhi chiarissimi e quello sguardo mi ha messo a disagio. Quando sono uscita dal cimitero la ragazza mi dava le spalle e lui continuava a fissarmi", ha raccontato la donna.

Azzolini ha poi ricordato di aver rivisto Bossetti una seconda volta all'interno di un supermercato. "L'ho riconosciuto come il signore del parcheggio. E sono sicura che fosse lui perché aveva gli stessi occhi e lo stesso sguardo" anche se questa volta aveva uno sguardo normale.

Mamma e fratello Bossetti non rispondono - Chiamati a testimoniare davanti alla Corte d'assise di Bergamo, Ester Arzuffi e Fabio Bossetti, rispettivamente madre e fratello dell'imputato dell'omicidio di Yara, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. "Vorrei ribadire che state facendo un grosso errore", ha detto Fabio Bossetti prima di annunciare la sua indisponibilità alla testimonianza.

La moglie: "Mai ricerche web su tredicenni" - Ha invece deciso di rispondere alle domande del pm Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti. In merito alle ricerche rintracciate nei due computer di casa, la donna ha spiegato di non aver "mai fatto ricerche su tredicenni". Per quanto riguarda invece le ricerche a sfondo pornografico, Marita Comi ha detto che "qualche volta le facevo io, qualche volta insieme, oppure io da sola".

L'ira di Bossetti: "Basta, è intollerabile" - Durante la deposizione della moglie Marita, Bossetti non è riuscito a trattenere le parole e ha esclamato: "Basta, è intollerabile". E' successo quando il legale di parte civile della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo, ha cercato di stabilire chi avesse effettuato alcune ricerche sul web, elencandole una ad una.