Elegante, pulita, versatile. È la nuova, attesissima Volvo V90, la station wagon ammiraglia della Casa svedese svelata nei giorni scorsi a Stoccolma. Apice di una tradizione nella categoria delle SW che vede Volvo primeggiare da oltre mezzo secolo. Un buon auspicio per il 2016, dopo che il 2015 si è chiuso col record di vendite assoluto per Volvo: 503 mila unità, per la prima volta oltre la soglia del mezzo milione di immatricolazioni.
La prima station wagon Volvo risale al 1953. Si chiamava Duett ed ebbe subito riscontri positivi, ma non quanti la Amazon (o 211, secondo i mercati) negli anni 60, celebrata anche dalla cinematografia scandinava, e la più sportiva P1800. Il pieno successo arrivò però tra gli anni 70 e 80 con la Volvo 245, la wagon più popolare del brand svedese, che restò in produzione fino al 1993. Nella sua lunga storia Volvo ha venduto oltre 6 milioni di station wagon nel mondo, vale a dire più di un terzo del totale auto vendute. La storia recente ha i nomi delle gamme 960 e V90, ma la nuova V90 che arriverà in estate in Italia è frutto di un progetto nuovo che, dallo stesso pianale, vede uscire la berlina di lusso S90 e il maestoso Suv XC90.
La nuova Volvo V90 promette il bagaglio di innovazioni e contenuti hi-tech più evoluto oggi sul mercato, con i primi dispositivi di guida semi-autonoma Pilot Assist che la renderanno il nuovo punto di riferimento tra tutte le station wagon. La gamma motori conta al top la versione ibrida plug-in, come già la XC90 Twin Engine, con unʼunità termica a benzina T8 e un motore elettrico che, insieme, assicurano una potenza di 410 CV e un'autonomia di marcia di circa 50 km in modalità solo elettrica. Evoluta si preannuncia anche la gamma a gasolio, con la tecnologia PowerPulse concepita per accrescere le performance del motore diesel senza ridurne lʼefficienza. Nel ricco bagaglio di tecnologie, la nuova V90 dispone anche del sistema di connettività Apple CarPlay per integrare gli iPhone.