DOPO LA MOSSA DI RENZI

Ddl Cirinnà, Alfano: ok senza stepchild Renzi: "Chiudere in fretta al Senato"

Il premier spiega il cambio di strategia: "Così non si va da nessuna parte". Sulle adozioni: "Non possono esserci bambini di serie A e B"- Il sondaggio del premier su Facebook: qual è la riforma più urgente? - Salerno-Reggio Calabria, l'annuncio di Renzi: "Inaugurazione il 22/12"

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"Se ci dovesse essere un accordo su un emendamento che riscriva il ddl Cirinnà sulle unioni civili con l'eliminazione delle adozioni e dell'equiparazione al matrimonio, si potrebbe votare con la fiducia". Lo ha detto a "La Telefonata di Belpietro" il ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Credo anche - ha aggiunto - che un testo così si possa votare con il consenso di altri settori del Parlamento, come ad esempio Forza Italia".

Renzi: chiudere in fretta al Senato - Così Renzi, all'incontro con la stampa estera, spiega il cambio di strategia sulle unioni civili: "Così non si va avanti da nessuna parte, quindi o con un emendamento del governo o con la strada dell'accordo parlamentare spero che nell'arco di qualche giorno si possa chiudere al Senato. Dobbiamo mettere fino a un lungo rinvio costante". E, premettendo di essere a favore della stepchild adoption, aggiunge: "Non possono esserci bambini di serie A e B ma al momento in Italia non esiste legge neanche sulle unioni civili".

La lettera-appello al Parlamento - Fa fronte comune contro la correzione della legge invece il mondo di cultura, musica, spettacolo, arte, che si mobilita a sostegno del ddl con una lettera al Parlamento firmata da oltre 400 personaggi, da Andrea Camilleri a Eros Ramazzotti, da Tiziano Ferro a Roberto Bolle, da Paolo Virzì a Laura Pausini. I promotori del documento sono Sebastiano Mauri, scrittore, Vittorio Lingiardi, psichiatra, e l'attore Filippo Timi.

"La legge Cirinnà - dice l'appello - rappresenta oggi l'occasione storica di fare un primo passo verso il riconoscimento di diritti civili e umani fondamentali. E già frutto di numerosi compromessi con un Parlamento che, in nome di una presunta difesa dell'infanzia, sceglie di ignorare i bambini italiani che oggi crescono privati dei loro diritti".

Il documento continua dicendo che il ddl "garantisce il minimo dei diritti alle persone Lgbt. Un minimo oltre il quale non si può sconfinare, perché significherebbe approvare una legge di facciata o peggio lesiva, rimandando al mittente il riconoscimento di legittimità di milioni d'italiani e delle loro famiglie". Nel testo si sottolinea poi che "accorgersi di un'ingiustizia e correggerla a metà significa perpetuarla. E' insufficiente non essere razzisti, omofobi o sessisti, è necessario essere operosi nella lotta contro il razzismo, l'omofobia o il sessismo, combatterli ovunque si celino, soprattutto attraverso gil strumenti legislativi in mano al Parlamento".