le indagini continuano

La cricca delle tangenti aveva le mani sul Buzzi: "Materiali scadenti ai bimbi"

Stando alle accuse dei pm, la triade Canegrati-Longo-Rizzi era riuscita a piazzare i propri prodotti nel grande ospedale pediatrico milanese

© ansa

Materiale medico fatto "col c..." riprendendo le parole intercettate da Stefano Garatti, responsabile degli ospedale di Desio e Vimercate arrestato nello scandalo tangenti della sanità Lombardia. Ma la cricca formata dall'imprenditrice Paola Canegrati e da Mario Longo e Fabio Rizzi (referenti politici) aveva messo le mani sugli appalti dell'ospedale pediatrico milanese Vittore Buzzi. Qui venivano vinte gare in cui si fornivano materiali scadenti.

Gli appalti al Buzzi, si legge nell'ordinanza di custodia cautelare del gip Emanuela Corbetta, erano cuciti su misura per le aziende della Canegrati. "Paoletta", come la chiamavano i suoi sodali, aveva l'appoggio diretto di Massimiliano Sabatino (anch'egli arrestato) che ricopriva la carica di responsabile della struttura di gestione dei processi organizzativi. Lui è stato dal 2011 al 2014 l'auditor interno per odontoiatria del Buzzi. Lui "preparava" le gare d'appalto.

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E all'interno dei laboratori di uno dei più grandi ospedali pediatrici di Milano (e della Lombardia) finivano attrezzature, protesi e corone dentaria di scarsa qualità. La cricca aveva il doppio obiettivo di guadagnare sugli appalti e allo stesso tempo "spingere i pazienti verso le più remunerative attività in solvenza".

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L'ospedale in Brasile - I bambini erano una fonte di guadagno talmente appetibile che la triade, scrive il gip, aveva intenzione di sbarcare all'estero. C'era un progetto di aprire un ospedale pediatrico in Brasile. "Ci faremo un paio di milioni a testa, buttali via", dice in un'intercettazione telefonica il presidente della commissione regionale Salute, Fabio Rizzi, parlando con la sua compagna, Lorena Pagani.

Una "operazione giusta" che gli avrebbe garantito di poter "estinguere i mutui", dice Rizzi. In pratica tramite la 'sponsorizzazione', da parte anche del suo braccio destro Mario Valentino Longo, puntava ad un piano di collaborazione bilaterale tra Regione Lombardia e il Brasile. Piano che, da un lato, prevedesse l'intervento umanitario con la costruzione di un ospedale pediatrico e, dall'altro, l'avvio di una partnership tra le due istituzioni per favorire l'inserimento delle imprese italiane nel mercato brasiliano.

Per Rizzi 8mila euro al mese - Rizzi annuncia di volersi difendere dalle accuse durante l'interrogatorio davanti al gip Emanuela Corbetta. Le intercettazioni paiono inchiodare l'ex senatore leghista, appena sospeso dal partito dal leader del Carroccio Matteo Salvini. Dai dialoghi viene a galla che il consigliere regionale lombardo percepiva "circa 8.000 euro" al mese e "di questi ne versa 1.500 alla Lega Nord e 5.000 di mutuo". E proprio per estinguere quel mutuo, come risulta da una telefonata con la compagna, Rizzi era in attesa di "operazioni giuste".

I soldi di Rizzi anche nel congelatore - In casa il consigliere regionale lombardo Fabio Rizzi aveva quasi 17.000 euro in contanti, di cui circa duemila nascosti in un congelatore, oltre a 5.000 franchi svizzeri dentro una busta. Potrebbero corrispondere ad una tranche della tangente di 50mila euro che sarebbe stata pagata dall'imprenditrice ai due politici. Denaro contante di cui Rizzi parla con la sua convivente il 17 gennaio 2015. Lidia Pagani, infatti, chiede al compagno: "Tu come fai con i pezzettoni da cinquecento che hai su...in mansarda?". Rizzi: "Perché?". Pagani: "E' un casino adesso versarli". E poi ancora la donna: "Quant'è che c'è su, quindicimila euro?".