"Un precedente preoccupante": così su Twitter il ceo di Google, Sundar Pichai, ha commentato la richiesta avanzata dall'Fbi alla Apple di fornire la tecnologia per "forzare" l'iPhone appartenuto a uno dei killer di San Bernardino. Il numero uno della casa di Cupertino, Tim Cook, si è già opposto alle autorità americane.
I tweet di Pichai - Il numero uno del colosso di Mountain View spiega la sua posizione in cinque tweet destinati proprio a Tim Cook. "Costringere le società a consentire l'accesso ai dispositivi potrebbe compromettere la privacy degli utenti. Siamo al corrente come le forze dell'ordine e l'intelligence stiano affrontando sfide significative al fine di proteggere le persone da criminalità e terrorismo. Noi produciamo prosotti sicuri, in grado di proteggere i vostri dati e garantiamo agli inquirenti l'accesso ai dati a norma di legge. Ma è tutt'altra cosa chiedere l'hacking dei dispositivi. Sarebbe un precedente preoccupante".