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Alessio Bernabei: "Adesso ho tutto sulle mie spalle ma posso mostrarmi a 360°"

Dopo l'uscita dai Dear Jack il cantante è ripartito con "Noi siamo infinito", brano presentato al Festival di Sanremo e che anticipa l'album in uscita l'8 aprile. Tgcom24 lo ha incontrato

E' l'8 aprile la data di uscita di "Noi siamo infinito", il primo album solista di Alessio Bernabei, anticipato dall'omonimo brano presentato al Festival di Sanremo. Un album che il cantante, alla prima prova dopo l'uscita dai Dear Jack, definisce a 360°. "Adesso ho tutto sulle mie spalle e non devo mediare con altre quattro teste - dice a Tgcom24 -. Ho ampliato il mio spettro stilistico: vado dalla dance allo swing, senza dimenticare il pop e il rock".

Alessio Bernabei: "Adesso ho tutto sulle mie spalle ma posso mostrarmi a 360°"

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Un Sanremo per lui iniziato a handicap, giocando sul filo dell'eliminazione. Ma in finale ci è entrato e, se non altro, ha vinto la sfida a distanza con gli ex compagni. Ma per Alessio questo è stato solo un punto di partenza per quello che è un nuovo percorso tutto da compiere. Tanto che il suo brano è il terzo più ascoltato su Spotify tra quelli sanremesi e con il suo approccio danzereccio punta ad avere una lunga vita in radio. Intanto il suo Festival intanto è stato vissuto in maniera tranquilla. "Nel 2015 ho partecipato nei panni di frontman di un band e ci facevamo forza l'un l'altro - spiega -. Questa volta mi sono presentato da solo ma ho sentito molto l'appoggio della mia famiglia e del mio team e delle persone che mi vogliono bene. Quindi alla fine oggi sono più forte di un anno fa".

Il brano "Noi siamo infinito" ha stupito per le sue sonorità dance. E' nato per il Festival o era già stato scritto?
In realtà la canzone è nata molto prima di Sanremo, esattamente l'estate scorsa. Avevamo persino in programma di lanciarla come possibile singolo estivo, perché ha un mood "da spiggia" che ben si adattava. Ma abbiamo pensato avesse delle potenzialità forti, essendo molto orecchiabile. Quindi abbiamo preferito tenerla per un palco importante come quello dell'Ariston.

Dobbiamo considerarla indicativa di come suonera l'album?

Direi proprio di no. L'album è un lavoro che mostra una nuova faccia di me. Fino a oggi sono stato considerato il cantante di una band pop rock. Adesso invece ho voluto ampliare un po' il mio raggio d'azione. Ho inserito tanto l'elettronica quanto il pop, il rock. Ci sarà persino dello swing. C'è un po' di tutto ma credo che la vera forza stia nelle canzoni.

Da membro di un gruppo a solista. Come è cambiato il tuo approccio al lavoro?
In realtà quelle che sono cambiate sono la sensazione che provi e l'emozione che metti nel fare questo lavoro. Una volta dovevo passare per altre quattro teste, ora invece quando penso una cosa e la voglio fare, al massimo devo confrontarmi con il mio manager e la mia casa discografica.

Ci saranno però più responsabilità...
Sicuramente mi sento un peso maggiore sulle spalle. Adesso se si sbaglia o si fa bene, l'unico artefice sono io. Quindi la responsabilità si sente ma sono dispostissimo ad assumermela.

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