Le sue ricette sono sempre una garanzia e ha fatto della sua più grande passione un lavoro: le sue bontà, dalle più semplici a quelle più elaborate, sanno stupire anche i palati più esigenti. Tra pentole e fornelli ecco il il mondo di Sonia Peronaci raccontato a Tgcom24 Donne.
Foodblogger affermata e amatissima, hai sempre tanto da raccontare ai tuoi fans ma dimmi, come e quando hai scoperto che la tua passione per la cucina sarebbe potuta diventare un lavoro?
La passione per la cucina vive in me da sempre, da quando ero piccolissima. Aiutavo mia nonna a cucinare, lei era bravissima ai fornelli. Tieni conto che vengo da una famiglia di ristoratori e per me la cucina è sempre stata qualcosa di naturale. Una passione endemica. Poi mi sono sposata giovanissima, avevo solo 19 e ho avuto la mia prima figlia presto. Ho fatto di necessità virtù così mi è scattata la voglia di mettermi ai fornelli per dare alle mie figlie il meglio anche in cucina. Mi occupavo di loro al 100% e sono sempre stata felice di poter fare da sola la torta per il loro compleanno oppure preparare tutto per una festa. Verso i 30 anni ho capito che questa passione avrebbe potuto darmi di più. Facevo torte di compleanno da 20 kg, mi occupavo delle feste di figlie, nipoti, parenti, così ho deciso di trasformare questa passione in lavoro. Preparavo le mie ricette e le mettevo sul web; cucinavo in casa condividendo con tutti i miei piatti. Era esattamente quello che volevo.
Quando è arrivato il successo?
Il successo? Beh, non me ne sono mai resa conto. Penso davvero che ci siano persone molto più importanti di me... io cucino! Devo dire la verità, secondo me è tutto racchiuso nella passione per il proprio lavoro. Io ho sempre fatto tutto con amore, anche con fatica, garantendo un lavoro di qualità protratto nel tempo che non è mai venuto meno; e questo ripaga. Oggi posso dire che il mio sito soniaperonaci.it ha un approccio più mio. È caldo ed è vicino alle persone. Ricette, testi, foto… faccio tutto da sola con l'aiuto fondamentale del mio compagno Francesco e della mia figlia più grande, Deborah, che oggi ha 29 anni e che da sempre lavora in squadra con noi. Ecco, il mio successo è la mia famiglia. È grazie a loro se riesco a fare delle cose buone. Sono sempre le mie figlie a testare le ricette, a darmi anche delle idee e così su questo mio sito trovi di tutto e ogni singola ricetta è stata rifatta e rivisitata per essere al passo coi tempi.
Cosa ti piace cucinare in particolare?
Dolci! I dolci sono la mia passione. Quando sono stressata faccio dolci iper difficili. Per me è questione di alchimia… non c'è improvvisazione. In realtà mi piace cucinare un po' tutto, ma i dolci sono più difficili da gestire. Poi le tendenze cambiano!Anche adesso, dopo aver scoperto la mia intolleranza al glutine, mi sono chiesta come poter realizzare dei dolci gluten free, e allora ecco che nasce una nuova prospettiva, un nuovo filone tutto da sperimentare e da scoprire.
Il tuo piatto forte?
Beh, la cosa che preparo più spesso è il tiramisù. Banale? Forse sì, ma non quanto potrebbe sembrare. Ci sono dei piccoli trucchi da sapere: per esempio la quantità di crema da mettere all'interno che deve essere corposa e abbondante, almeno due centimetri e mezzo per strato. Oppure quanto inzuppi il savoiardo nel caffè... se il caffè è caldo o meno. Altra cosa che cucino spesso è la sacher che piace alle mie figlie mentre la mia torta preferita è la Saint Honoré.
Ti è mai capitato un grande fiasco in cucina?
Sì, eccome! Ci sono proprio delle giornate no in cui non me ne viene mezza. A quel punto mi devo fermare e mettermi a scrivere. Proprio di recente ho provato a fare i bagels; che disastro! Li ho fatti quattro volte prima che mi uscissero bene. Poi ho trovato la lievitazione giusta.
Cosa prepari quando vuoi sedurre un uomo?
Eh… dipende dall'uomo! Gli uomini sono diventati sempre più golosi. Adesso farebbero carte false per mangiare un dolce. Un buon dolce, anche semplice, è l'arma di seduzione perfetta. E poi ovviamente la pasta!
Quando ti vuoi coccolare invece cosa cucini?
Comfort food? Dipende dal mio stato d'animo. Quando sono depressa mangio dolci, di tutto, ma se ho voglia di coccolarmi davvero preparo il cibo di quando ero piccola. A volte mi viene proprio voglia di cucinare i piatti di mia nonna. Uno su tutti è il riso al latte con scorza di limone e uvetta. Poi aggiungo il cacao amaro o lo zucchero e del buon burro fuso. Lo so, è strano, ma mia nonna era austriaca e questo piatto per me è una vera coccola che mi riporta indietro nel tempo. Quando invece ho voglia di salato faccio gli spatzle. Questi gnocchetti sono pronti in due minuti! Velocissimi da fare mi ricordano la mia infanzia.
Come scegli le ricette da inserire nei tuoi libri di cucina?
Dipende! Ora sto scrivendo il mio prossimo libro e anche qui, come in soniaperonaci.it, vedrai una grande evoluzione. Il primo libro è stato pensato proprio per i lettori; ho raccolto le ricette più cliccate sul web e infatti raggruppa dei grandi classici. Il secondo libro invece ha piatti più particolari e sfiziosi: grandi trend del momento come la torta zebrata. Il terzo è dedicato ai bambini, molto divertente e stimolante, mentre quello che sto scrivendo è dedicato alle occasioni speciali. Non solo le classiche feste per intenderci, ma anche la partita con gli amici o altre occasioni passate in compagnia.
Hai tre figlie femmine, a qualcuna di loro piace cucinare?
Certo che sì, a tutte e tre, ma in tre modi completamente diversi. La più grande lavora con me e sa molte più cose. La seconda ha dei cavalli di battaglia come il tiramisù: lo porta ovunque. La piccola invece cucina per necessità, torna a casa da scuola e improvvisa.
Come si fa a trasmettere ai figli la passione per la cucina? Hai una ricetta?
Semplicemente cucinando insieme. Ho cucinato con loro fin da quando erano piccole, come faceva mia nonna con me. Io cucino tutto il giorno per lavoro ma la sera loro mi aiutano. Prepariamo la cena. Assaggiano, guardano… provano sempre cose diverse e sono aperte a tutto.
Progetti per il futuro?
Sono subissata di richieste. Intanto voglio costruire il mio sito tendendo sempre al meglio ma sto ricevendo molte proposte stimolanti e adesso guardo a libri, riviste e tv cercando di fare sempre e comunque cose che mi appartengano.
Ma alla fine Sonia, è più bello cucinare o mangiare?
Aiuto, non saprei! Da quando sono diventata intollerante al glutine ti dico: mangiare! La verità però è che non esiste una cosa senza l'altra. Uno chef deve assaggiare quindi per me le cose sono paritarie!