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Il Pontefice ai bimbi malati: non servono solo cure ma anche "l'affettoterapia"

Visita all'ospedale pediatrico "Federico Gomez" di Città del Messico. Il Papa ha salutato uno ad uno i piccoli pazienti, carezzandoli e baciandoli e scambiando abbracci

-afp

Papa Francesco ha visitato l'ospedale pediatrico "Federico Gomez" di Città del Messico. "Voglio chiedere a Dio che benedica, accompagni voi e i vostri familiari, ogni giorno, e tutte le persone che non solo con medicinali bensì con l'affettoterapia aiutano perché questo tempo sia vissuto con più gioia. Qualche volta una carezza aiuta molto a riprendersi", ha detto ai bambini malati.

Il Pontefice ai bimbi malati: non servono solo cure ma anche "l'affettoterapia"

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"Che tenerezza!", ha esclamato il Pontefice al termine del suo discorso, abbracciando una piccola malata. Il Papa ha poi salutato uno ad uno i piccoli pazienti, carezzandoli e baciandoli, scambiando abbracci, ricevendo da loro disegni e altri piccoli doni, dicendo loro parole di conforto e incoraggiamento.

Quindi ha fatto visita ai piccoli malati oncologici, a uno dei quali, Rodrigo, di cinque anni, ha dato personalmente la medicina. Nel reparto oncologico dell'ospedale ci sono 38 bambini, alcuni in attesa di trapianto. Una ragazza, al passaggio del Papa, gli ha intonato l'Ave Maria di Schubert, aumentando la commozione dei presenti, compresa la moglie del presidente. Al "Federico Gomez" c'è la piccola tradizione di una campanella che, quando i piccoli malati di cancro guariscono e vengono dimessi, suonano come segno di incoraggiamento anche per gli altri giovani pazienti: e il Papa, al suo ingresso nel reparto onco-ematologico, l'ha fatta squillare in segno a sua volta augurale e di saluto.

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