Sanremo 2016: cover

Sanremo 2016, cover: trionfo Stadio Pasticcio voto per le Nuove proposte

Il gruppo ha vinto con "La sera dei miracoli", battendo Valerio Scanu. Tra i giovani Miele vince contro Gabbani ma per un errore tecnico si rifà la votazione e si ribalta l'esito: la polizia postale sta verificando GHENEA SUPER SEXY, DIETRO SPUNTA LA MANINA DI CONTI

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Gli Stadio, con "La sera dei miracoli" sono i trionfatori della serata dedicata alle cover della 66.ma edizione del Festival di Sanremo. Secondo Valerio Scanu, con "Io vivrò (senza te)". Pasticcio per le Nuove Proposte: per errore tecnico viene ripetuta la votazione della sfida tra Miele e Francesco Gabbani, con la vittoria assegnata in un primo momento alla cantante e poi ribaltata. Verifiche in corso della polizia postale. In finale anche Mahmood.

La cantante ha chiesto di essere riammessa alla finale. La risposta arriverà nel pomeriggio di venerdì. Potrebbe esserci la possibilità di una finale a cinque anche se il regolamento non lo prevede. Sul fronte della gara per le cover, invece, il resto della classifica vede al quinto posto Rocco Hunt, al quarto Noemi e al terzo Clementino. Ancora buoni gli ascolti: la terza serata ha raccolto 10 milioni 461mila spettatori, pari al 47,8% di share. In totale i primi tre appuntamenti di questa edizione del Festival hanno la media più alta degli ultimi 11 anni. Per Carlo Conti potrebbe equivalere a una riconferma sul campo, anche se lui per il momento getta acqua sul fuoco, pensando a portare in porto questa edizione.

LA CRONACA DELLA SERATA - Si comincia con la sfida per determinare i due giovani che andranno alla finale delle Nuove Proposte. Primo incrocio è tra la cantautrice siciliana Miele e Francesco Gabbani. Brano intenso il primo, “Mentre ti parlo”, mentre il secondo, “Amen”, è un pop danzereccio. Vince Miele anche se in sala stampa c'è qualche protesta per problemi al televoto. Intanto salgono gli altri due giovani. Michael Leonardi, dalla vocalità decisa, al limite del tenorile, con “Rinascerai”, e Mahmood, che si muove su territori elettronici con una melodia decisamente meno tradizionale rispetto all'avversario. Un po' a sorpresa è Mahmood ad arrivare in finale.

Lascia perplessi l'esibizione di Marc Hollogne, mimo che interagisce e gioca con un maxi-schermo, dal quale esce ed entra. Quanto meno fuori contesto. Ma oggi la serata è un po' atipica tanto che i 20 campioni sono impegnati nelle cover di canzoni celebri. I cantanti sono divisi in cinque gruppi, con finale tra i vincitori di ciascun gruppo.
Si parte con Noemi, in una versione di “Dedicato” (di Loredana Bertè) graffiata e sporca il tanto da risultare contagiosa. Anomala la scelta dei Dear Jack, che portano una versione nemmeno troppo rielaborata di “Un bacio a mezzanotte” del Quartetto Cetra. Grande spazio all'orchestra, scelta dalla band come featuring. Gli Zero Assoluto puntano a prendere i voti di tutti i 40enni, interpretando “Goldrake”, mitica sigla del cartone animato che ha segnato una generazione. Ne fanno una versione acustica e sognante, rallentata e portata dagli archi dell'orchestra. Chiudono il primo gruppo Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con “Amore senza fine”. Ma prima è il momento di Virginia Raffaele, nei panni di Donatella Versace. Metamorfosi completa e battute centrate, l'impressione è che anche questa serata sarà lei la protagonista assoluta. Le coppia Caccamo-Iurato offre del brano di Pino Daniele una versione molto light. L'impressione è che Noemi sia stata una spanna sopra tutti e infatti è lei a vincere.

Secondo gruppo. Inizia Patty Pravo che, con il rapper Fred De Palma, coverizza se stessa in “Tutt'al più”. La prova non è delle più impeccabili e l'incrocio di due personalità tanto diverse non sembra perfettamente riuscita. Alessio Bernabei, con Benji e Fede, dà vita a una versione acustico-minimalista di “A mano a mano” di Riccardo Cocciante. Perfettamente indovinata invece Dolcenera che prende “Amore disperato” di Nada è ne fa un pezzo elettro-dance sognante e con un'atmosfera incantata. C'è anche la bacchetta magica, con il nastrino arcobaleno. Torna la Raffaele che gioca con il “rifattismo” della Versace: alla prima uscita aveva perso un orecchio, ora le si incollano le labbra e staccano i capelli. Chiude il gruppo Clementino, che si mette alla prova con una montagna davvero dura da scalare: “Don Raffae'” di Fabrizio De André. Ne esce più che dignitosamente, anche perché ha dalla sua una napoletanità doc e un approccio rispettoso della versione originale. E tanto sala stampa che pubblico a casa lo premiano. E' lui a passare il turno.

Prima del terzo gruppo è il momento dei super ospiti italiani. Sul palco dell'Ariston si materializza la reunion dei Pooh: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio, Red Canzian e Riccardo Fogli. D'obbligo il medley di successi: “Dammi solo un minuto”/”Tanta voglia di lei”/”Piccola Katy”/”Noi due nel mondo e nell'anima”/”Pensiero”/”Chi fermerà la musica”. Il gruppo annuncia i prossimi concerti ed eventi per celebrare i 50 anni di carriera e ripercorre alcuni momenti topici della propria storia. E conclude in trionfo con l'esecuzione di “Uomini soli”. Intanto si ribalta il risultato della prima sfida delle Nuove Proposte: dopo che in sala stampa è stato segnalato un errore tecnico nella votazione, questa viene rifatta. Con uno scarto minimo è Gabbani a vincere. Carlo Conti evidentemente dispiaciuto per la situazione dice che si cercherà di far cantare comunque Miele nella finale di venerdì (non in gara) a mo' di risarcimento. In ogni caso un bel pasticcio tanto che la polizia postale ha avviato delle verifiche sulla regolarità della votazione.

Ora può riprendere la gara. Elio e le storie tese, truccati anni 70 e con Rocco Tanica alle tastiere, presentano “Quinto ripensamento”, cover con testo inedito della versione della quinta di Beethoven di Walter Murphy. Arisa fa un tuffo negli anni 60 con una versione yeah-yeah di “Cuore” di Rita Pavone. Rocco Hunt fa alzare in piedi tutto il pubblico dell'Ariston per una travolgente versione di “Tu vuò fà l'americano” di Renato Carosone, mentre Francesca Michielin punta sull'eleganza per “Il mio canto libero” di Battisti. Vince l'anima festaiola di Rocco Hunt.

Siparietto tra Carlo Conti e Madalina Ghenea che sfoggia un vestito con ampi lembi di pelle scoperti. Per evitare un abbraccio sulla pelle nuda il conduttore abbassa la mano ma il risultato è peggio delle intenzioni e finisce sul lato b della modella. Boato dell'Ariston, battuta di Conti a sdrammatizzare. Il quarto gruppo vede in apertura un'altra canzone di Renato Carosone, “O Sarracino”, cantata da Neffa accompagnato dai Bluebeaters. Valerio Scanu si mette al pianoforte per l'attacco di “Io vivrò (senza te)” di Battisti, mentre Irene Fornaciari punta su “Perdo te” di Gianni Morandi, con qualche problema di voce, soprattutto nelle note basse iniziali. Bella la versione de “La lontananza” di Domenico Modugno dei Bluvertigo: arrangiamento che mescola cori fedeli all'originale con suoni elettronici tipici del gruppo, e Morgan ispirato, che passa da un basso suonato con lo stick (una bacchetta per percuotere le corde) a una interpretazione molto teatrale. A vincere è il più classico Valerio Scanu.

Ultimo gruppo con canzoni tutte del periodo a cavallo tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80. Lorenzo Fragola prende un capolavoro come “La donna cannone” di Francesco De Gregori e la presenta in forma classica, con l'orchestra in grande evidenza. Enrico Ruggeri resta fedele al sound del brano portato in gara e innerva di rock-blues “A canzuncella” degli Alunni del sole. Annalisa affronta “L'America” di Gianna Nannini: performance impeccabile con grande sfoggio di estensione e controllo. Forse un po' troppo controllo per un brano come questo. Infine gli Stadio con "La sera dei miracoli" di Lucio Dalla. Grande interpretazione, carica di emozione la cui ciliegina sulla torta è il secondo ritornello lasciato cantare al grande Lucio. Esecuzione di grande effetto che viene premiata dal voto.

Dopo l'esibizione di Hozier, con il suo successo "Take Me To Church", arriva la classifica finale. E il gruppo bolognese trionfa, battendo Valerio Scanu, il cui Festival, comunque, potrebbe diventare quello della rivincita.