LA TESTIMONIANZA

Regeni, i colleghi: "In Egitto era stato fotografato e aveva paura"

Secondo gli inquirenti il delitto potrebbe essere legato a un articolo scritto dal giovane il 14 gennaio, in cui riferiva di una assemblea. Fiumicello (Udine), funerali senza bandiere, simboli e videocamere

© ansa|

Giulio Regeni era apparso "impaurito" dopo essere stato fotografato da uno sconosciuto l'11 dicembre 2015 durante la riunione di un sindacato indipendente egiziano. Lo hanno riferito al pm Sergio Colaiocco tre ricercatori universitari, colleghi del 28enne friulano. Secondo gli inquirenti, il delitto potrebbe essere legato a un articolo scritto dal giovane il 14 gennaio successivo, in cui riferiva anche di quella assemblea.

Proprio l'incontro dell'11 dicembre e il successivo articolo pubblicato il 14 nel quale Giulio aveva fatto espliciti riferimenti alla riunione di tre giorni prima, potrebbero infatti aver messo il giovane in serio pericolo. Quella era la prima riunione dei sindacati indipendenti urbani da due anni a questa parte è la presenza di Giulio di certo non è passato inosservata.

Gli amici del giovane hanno confermato davanti al pm che il ragazzo faceva una vita molto ritirata tra casa e università. L'American University del Cairo fu uno dei poli attorno al emersero, cinque anni fa, le rivendicazioni che portarono alla rivoluzione di piazza Tahrir. I ricercatori che hanno raccontato dell'episodio hanno affermato di essere impauriti: per il momento non se la sentono di tornare in Egitto.

La salma di Giulio arrivata a Fiumicello - Il feretro di Giulio Regeni è arrivato a Fiumicello. Venerdì nella cittadina in provincia di Udine, si terranno le esequie del 28enne. I familiari hanno chiesto che non siano presenti né telecamere, né fotografi: la situazione in paese al momento sarebbe tranquilla e non ci sarebbero capannelli di giornalisti e di cine foto operatori.