Genitori 2.0

Come disintossicare la famiglia da smartphone e tablet

Strategie per favorire la comunicazione reale anziché quella digitale

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Una cena in famiglia e i figli con gli occhi sullo smartphone, mentre i genitori non si staccano dal tablet. Fino a qualche tempo fa, una situazione del genere si sarebbe considerata ai limiti dell'assurdo. Invece oggi si tratta di uno scenario tipico della famiglia contemporanea 2.0. Non si tratta soltanto di un “problema” generazionale legato alle abitudini dei cosiddetti nativi digitali, ma di una tendenza più subdola e allargata anche ai membri adulti della famiglia. Una comunicazione virtuale e singola, però, va a influire negativamente sulle relazioni familiari. Quest'ultime, infatti, necessitano di una dialogo reale, attento e non evasivo. Disintossicare la famiglia dall'uso eccessivo di smartphone e tablet, si può. Parole d'ordine: regole e zone off limits.

Una vera e propria droga - La dipendenza da smartphone e tablet, purtroppo, è una delle “pestilenze” della società contemporanea. Si tratta di una vera e propria forma di attaccamento morboso a un oggetto in grado di connetterci immediatamente con un mondo virtuale. Un universo in cui chiunque può essere tutto e il contrario di tutto. Accade così che gli adolescenti si tuffino completamente nella vita virtuale offerta dai social network, mentre i più piccoli giocano ossessivamente con i videogame di ultima generazione, scaricabili sui tablet in pochi click. Intanto gli adulti cosa fanno? Raramente criticano, spesso si adeguano. E allora ecco il marito che non ascolta la moglie, ma twitta. O la moglie che, mentre il marito parla, chiacchiera con le amiche in chat.

L'educatore che si distacca - Per disintossicare la famiglia da smartphone e tablet, però, è necessario che qualcuno spezzi tale catena. E quel qualcuno dovrebbe essere un adulto. Dunque, è importante che i genitori si rendano conto della dipendenza in cui è precipitata la famiglia e che intervengano. Come? Il genitore in questione dovrebbe, in primis, intervenire sulla sua stessa dipendenza. Imponendosi di spegnere il telefono e di dedicare più tempo alle relazioni “vere”, incontrando amici e conoscenti a cena o davanti a un caffè. Riappropriandosi di una socialità più reale e appagante, l'adulto sarà in grado di arginare efficacemente la dipendenza familiare dalla realtà virtuale.

Stabilire alcune regole - Nei confronti di un figlio adolescente incollato allo smartphone, nulla può il monito lieve (o urlato) di una mamma “Smettila di mandare messaggi, staccati dal telefono…”. Infatti, è come se la voce dei genitori diventasse un suono lontano e assolutamente non percepibile dal nativo “digitale”. La soluzione è agire in modo deciso, imponendo alcune regole. Per esempio, stabilire un tempo massimo (tassativo) di utilizzo di smartphone e tablet (o di device tecnologici di altro tipo) e definire alcuni momenti della giornata come zone “off limits”, in cui i telefoni e i tablet restano spenti e in un'altra stanza. Per esempio, una regola base dovrebbe essere quella relativa al momento dei pasti: a colazione, pranzo e cena, niente telefoni o tablet sul tavolo (né vicini ai commensali).

Più momenti insieme fuori casa - Per favorire il distacco dei membri della famiglia dai device tecnologici e dalla realtà visuale, è bene promuovere tutte quelle attività in grado di mostrare il bello della vita “reale”. Dunque: sì alle attività sportive e alle feste all'aperto, ai viaggi e alle gite insieme alla famiglia e con gli