Secondo gli inquirenti egiziani "Giulio Regeni è stato ucciso in un appartamento nel centro de Il Cairo" e solo in un secondo momento il suo cadavere "è stato trasportato sulla strada desertica che dalla Capitale va ad Alessandria, dove è stato ritrovato". E da un'informativa inviata dagli inquirenti alla Procura di Roma emerge come "nessun elemento colleghi l'omicidio a una rapina finita male".
Dagli accertamenti sarebbe inoltre emerso come il 28enne non svolgesse alcuna attività illecita: "Conduceva una vita ritirata e frequentava solo colleghi ricercatori", scrivono gli investigatori.
Dall'esame dei filmati delle telecamere piazzate nel quartiere El Behoos risulta poi evidente che Regeni non è mai arrivato, il 25 gennaio, all'appuntamento delle 20 per una cena. L'acquisizione dei filmati, così come i tabulati relativi alle celle a cui risultava agganciato il telefono cellulare dello studente, facevano parte delle richieste inviata dalla procura di Roma, tramite rogatoria internazionale, alle autorità egiziane.
Saranno invece gli esperti italiani a esaminare il computer del ricercatore universitario per verificare l'eventuale sussistenza di elementi utili per fare luce sulla sua morte.
Proseguono indagini, 37 i sospettati - Secondo alcuni media locali, gli investigatori di Giza, area dove è avvenuto il ritrovamento del corpo, stanno conducendo interrogatori a tappeto nei confronti di 37 persone, sospettate dell'omicidio.