Anticipo di Oscar per il regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu, che ha vinto il premio come miglior regista della Directors Guild of America (Dga) per The "Revenant" con Leonardo Di Caprio. Questo importante riconoscimento del sindacato dei registi statunitensi è infatti spesso un buon termometro per calibrare quanto potrà succedere agli Oscar, il prossimo 28 febbraio. E per Inarritu c'è sempre più odore di vittoria.
Spesso le scelte della Dga infatti vengono poi confermate agli Oscar. Il film 'The Revenant' continua così a passo deciso il suo percorso verso la grande kermesse del 28 febbraio, dove è il favorito dal momento che arriva con 12 nomination e a gennaio ha già ricevuto tre Golden Globe come miglior pellicola drammatica, miglior regista e miglior attore per Leonardo DiCaprio.
Negli ultimi 10 anni tutti i film che hanno vinto il premio come miglior regista Dga hanno vinto anche l'Oscar nella stessa categoria: unica eccezione il 2013, quando Ben Affleck vinse il Dga per 'Argo ma l'Oscar andò ad Ang Lee per 'La vita di Pi'. Anche l'anno scorso il regista messicano aveva ricevuto lo stesso premio, allora per il suo 'Birdman'.
Iñarritu ha invitato sul palco tutta la sua squadra per ricevere il premio e in pieno periodo elettorale, nel suo discorso, non ha risparmiato una battuta contro il candidato alla nomination repubblicana Donald Trump. "Quando sono arrivato qui come nominato (per il premio ndr.), c'erano oltre 120 messicani in cucina che servivano cibo e questa è la miglior festa che ho avuto. Viva il Messico. Questa non è per niente la gente che Donald Trump ha descritto, lasciatemi che lo dica", ha affermato il regista. "Questo abbraccio va a tutta la comunità dell'America Latina. La vostra accoglienza mi fa sentire orgoglioso e felice", ha affermato dal palco, ringraziando la sua famiglia e ricordando in modo particolare il padre, che è morto.
Nella categoria di miglior regista, che è quella principale del 'Directors Guild of America Award', Iñarritu competeva con Tom McCarthy per 'Il caso Spotlight', McKay per 'La grande scommessa' e George Miller e Ridley Scott per 'The Martian'.