La verità è emersa quasi trent'anni dopo. Liberio Scudera aveva solo sei anni quando nell'aprile del 1987, la madre scomparve a Gela. Il padre, Vincenzo Scudera, prima di trasferirsi a Pesaro con la cugina della donna, raccontò al figlio Liborio, che la moglie era scappata con un altro uomo. Grazie al racconto della nonna materna ha scoperto la verità ed è arrivata la condanna all'ergastolo per il padre.
Il corpo di Rosaria Palmieri, 22 anni appena, non è stato mai trovato ma in famiglia qualcuno sapeva e taceva. Sostenuto e incoraggiato dalla moglie avvocato, Liborio ha dato nuovo impulso alle indagini dei carabinieri e della Procura di Gela, ha abbattuto il muro dell'omertà e grazie al racconto della nonna ha scoperto la terribile verità.
Già nel 2002 un pentito delle cosche galesi, Calogero Riggio, aveva accusato il marito della donna, ma il caso era stato archiviato. A dare la svolta il viaggio di Liborio a Gela e il racconto della nonna: "Tua madre non se n'è andata, tuo padre non ha mai denunciato la scomparsa".
Secondo la Corte d'Assise di Caltanissetta la donna è stata uccisa e sepolta, perché, grazie a una collana, aveva scoperto la relazione tra il marito e la cugina. L'uomo in primo grado è stato condannato all'ergastolo.