S'INDAGA SULLA MORTE DEL 28ENNE

Giulio Regeni, Il Manifesto pubblica l'ultimo articolo del giovane torturato in Egitto

Nel testo accuse ad Al Sisi. La famiglia aveva diffidato il quotidiano, che spiega: "E' una testimonianza per i nostri lettori"

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Mentre si cerca di far luce sulla morte di Giulio Regeni, il 28enne ricercatore friulano torturato e ucciso nella capitale egiziana, "Il Manifesto" ha deciso di pubblicare il suo ultimo articolo nonostante la diffida dei genitori. "In Egitto, la seconda vita dei sindacati indipendenti", è il titolo. Una nota del quotidiano spiega che "abbiamo deciso di offrirlo ai nostri lettori come testimonianza".

Al-Sisi, si legge nell'articolo pubblicato da "Il Manifesto", ha ottenuto il controllo del parlamento con il più alto numero di poliziotti e militari della storia del paese mentre l' Egitto è in coda a tutta le classifiche mondiali per rispetto della libertà di stampa. Eppure i sindacati indipendenti non demordono. Si è appena svolto un vibrante incontro presso il Centro Servizi per i Lavoratori e i Sindacati (Ctuws), tra i punti di riferimento del sindacalismo indipendente egiziano. Sebbene la sala più grande del Centro abbia un centinaio di posti a sedere, la sera dell'incontro non riusciva a contenere il numero di attiviste e attivisti sindacali giunti da tutto l'Egitto per un'assemblea che ha dello straordinario nel contesto attuale del paese.

L'occasione è una circolare del consiglio dei ministri che raccomanda una stretta collaborazione tra il governo e il sindacato ufficiale Etuf (unica formazione ammessa fino al 2008), con il fine esplicito di contrastare il ruolo dei sindacati indipendenti e marginalizzarli tra i lavoratori. Sebbene oggi Ctuws non sia rappresentativo della complessa costellazione del sindacalismo indipendente egiziano, il suo appello è stato raccolto, forse anche inaspettatamente, da un numero molto significativo di sindacati.