CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE

Unioni civili, ricorso alla Consulta per conflitto di attribuzione

Il senatore Carlo Giovanardi, insieme ad altri 39 colleghi, chiede che il provvedimento torni all'esame della commissione: "Violate le normali procedure"

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Quaranta senatori hanno annunciato di voler presentare un ricorso per conflitto di attribuzione alla Corte Costituzionale, perché sarebbero stati violati i loro diritti di parlamentari a causa del mancato rispetto delle normali procedure nell'esame del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Il ricorso è stato presentato in una conferenza stampa da Carlo Giovanardi, Gaetano Quagliariello, Luigi Compagna, Mario Mauro, Andrea Augello.

Secondo i senatori, è stata violata la Costituzione laddove prevede che i disegni di legge siano esaminati prima in commissione poi in aula. Nel caso specifico, il ddl Cirinnà non aveva concluso il suo iter in commissione, da qui la richiesta di Giovanardi alla presidenza di Palazzo Madama di far tornare il provvedimento in commissione per concludere il lavoro parlamentare.

La richiesta è stata formulata in aula da Giovanardi prima dell'inizio della discussione generale e inoltrata anche per lettera. I senatori hanno criticato il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso che non ha accolto la domanda. Andrea Augello (Gal) ha affermato: "Calendarizzare in Aula con una procedura extra parlamentare una legge di questo genere è inaccettabile. Si poteva evitare questo passo falso e uscire da questa situazione invece si è scelta la strada della sfida al Parlamento". "Sono pessimista - ha aggiunto - perché la figura del presidente non lascia sperare vista la fibra che ricorda quella di don Abbondio". "E' possibile ancora il rinvio della legge in Commissione e sanare così il vulnus", ha detto più speranzoso Gaetano Quagliariello.