"Siamo felicissimi di essere in Italia: sono sicura che qui mia figlia, Falak, malata di tumore agli occhi, potrà ricevere le migliori cure". Lo ha detto all'aeroporto di Fiumicino Yasmine, la mamma siriana di Falak e Hussein, protagonista assieme al marito Suliman Al Hourani di un autentico viaggio della speranza verso Roma. "Siamo scappati dalla guerra ad Homs e ci siamo rifugiati vicino Tripoli", ha raccontato. Yasmine e famiglia sono i primi profughi giunti in Italia dal Libano attraverso un corridoio umanitario.
La piccola Falak ha già perso un occhio e dovrà sottoporsi urgentemente a cure chemioterapiche presso l'Ospedale Bambino Gesù di Roma. La bimba è arrivata assieme alla famiglia intorno alle 11 all'aeroporto di Fiumicino con un volo da Beirut. Sono i primi "fortunati" a non essere stati costretti ai "viaggi della morte" nel Mediterraneo.
Il loro arrivo è stato possibile grazie all'avvio di un progetto pilota, il primo del genere in Europa, realizzato dalla Comunità di Sant'Egidio insieme alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia a alla Tavola Valdese con i ministeri degli Esteri e dell'Interno. Nelle prossime settimane arriveranno altri 80 profughi siriani. La speranza è che l'arrivo sicuro e legale in Italia possa avverarsi anche per un migliaio di altri profughi.
La famiglia di Falak è stata accolta a Fiumicino da una folta rappresentanza di responsabili delle organizzazioni che hanno promosso il progetto rivolto a persone in condizioni di "vulnerabilità" che attualmente vivono nei campi profughi di Libano, Marocco ed Etiopia. In serata verranno ospitati dalla Comunità di Sant'Egidio.