Si è risolta in tragedia la scomparsa a Il Cairo dello studente friulano Giulio Regeni: in un fosso della periferia della capitale egiziana è stato infatti rinvenuto il corpo del 28enne. Secondo la Procura ci sono segni di accoltellamento, e il corpo è stato trovato seminudo, ma la polizia esclude che sia rimasto vittima di un crimine e parla di incidente stradale. La Farnesina ha richiesto l'avvio immediato di un'indagine congiunta. Regeni nel suo ultimo pezzo al Manifesto aveva attaccato il governo militare.
Il corpo restituito agli italiani - Il corpo di Giulio Regeni è stato consegnato dalle autorità egiziane all'Ospedale italiano "Umberto I" del Cairo. Lo si è appreso nella capitale egiziana.
Mattarella: "Efferato delitto, fare luce" - "Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, profondamente turbato dalla tragica morte del giovane studioso Giulio Regeni, avvenuta in Egitto, esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia, così dolorosamente colpita". Mattarella auspica che, attraverso la piena collaborazione delle autorita' egiziane, sia fatta rapidamente piena luce sulla preoccupante dinamica degli avvenimenti, consentendo di assicurare alla giustizia i responsabili di un crimine così efferato, che non puo' rimanere impunito". Lo si legge in una nota del Quirinale.
Renzi ad al Sisi: "Assicurare criminali alla giustizia" - Il Presidente del consiglio Matteo Renzi ha sentito l'omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi al quale ha rappresentato l'esigenza che il corpo di Giulio Regeni sia presto restituito alla sua famiglia e all'Italia e che sia dato pieno accesso ai nostri rappresentanti per seguire da vicino, nel quadro dei rapporti di amicizia che legano Italia ed Egitto, tutti gli sviluppi delle indagini per trovare i responsabili di questo orribile crimine ed assicurarli alla giustizia.
Procura di Roma indaga per omicidio - Si procede per il reato di omicidio nel fascicolo aperto dalla procura di Roma sulla morte di Giulio Regeni. L'indagine, ancora contro ignoti, è stato affidato dal procuratore capo Giuseppe Pignatone al pm Sergio Colaiocco. Il magistrato ha affidato la delega alla polizia giudiziaria a svolgere i primi accertamenti preliminari.
Convocato l'ambasciatore egiziano - L'ambasciatore egiziano a Roma è stato convocato al Ministero degli Esteri così come l'omologo italiano è stato richiamato nell'Ufficio a Il Cairo per avviare il coordinamento delle indagini e fare chiarezza sulla morte di Regeni. Intanto i ministri degli Esteri egiziano Sameh Shoukry e italiano Paolo Gentiloni, in un incontro a Londra a margine della Conferenza dei donatori per la Siria, "hanno discusso del decesso dello studente italiano Giulio Regeni in Egitto" e "si sono accordati su una cooperazione totale tra i due Paesi per far luce sulle cause del decesso nel quadro delle relazioni di amicizia e cooperazione esistenti tra i due Paesi".
Media egiziani:"Segni di tortura sul corpo" - A riportare la notizia della presenza di segni di tortura sul corpo di Giulio Regeni è il sito del giornale "Al Watan", spiegando che "gli abitanti della zona Hazem Hassan della Città del 6 Ottobre (immenso quartiere all'estrema periferia de Il Cairo, ndr) hanno trovato il corpo di un giovane uomo di 30 anni, totalmente nudo nella parte inferiore, con tracce di tortura e ferite su tutto il corpo". Sempre secondo il giornale egiziano, la polizia non avrebbe trovato i documenti della vittima. Il corpo era "gettato accanto all'istituto Hazem Hassan sulla strada desertica tra Il Cairo e Alessandria".
"Non fanno vedere il corpo" - Un avvocato per la difesa dei diritti umani egiziano, Mohamed Sobhy, la notte scorsa ha riferito sulla sua pagina Facebook che il corpo di Giulio Regeni si trovava nell'obitorio di Zeinhom, nel centro del Cairo, e c'era "un'impressionante dispositivo della Sicurezza nazionale". Il ministero dell'Interno "si rifiuta di farmi vedere il corpo" e quindi "non si è sicuri della presenza di ferite sul suo corpo".
La Procura: coltellate alle spalle e segni di morte lenta - Esaminando il corpo dello studente italiano Giulio Regeni i procuratori a Il Cairo hanno trovato segni di accoltellamento sulle spalle e tagli su un orecchio e sul naso. Sono stati rilevati poi segni di bruciature di sigaretta, torutre, ferite da coltello e segni di una "morte lenta". È quanto riferisce una fonte dell'ufficio della Procura generale egiziana, aggiungendo che Regeni è stato trovato semi-nudo all'inizio della strada che collega Il Cairo ad Alessandria. Ci sono inoltre "contusioni accanto agli occhi - dice la stessa fonte -, come fosse il risultato di un pugno".
Ma la polizia esclude un crimine - Il direttore dell'Amministrazione generale delle indagini di Giza, generale Khaled Shalabi, sostiene però che "non c'è alcun sospetto crimine dietro la morte del giovane italiano Giulio Regeni, il cui corpo è stato ritrovato sulla strada desertica Cairo-Alessandria": a riportarlo è il sito egiziano Youm7. In dichiarazioni esclusive al sito, il generale "ha indicato che le indagini preliminari parlano di un incidente stradale e ha smentito che Regeni sia stato raggiunto da colpi di arma da fuoco o sia stato accoltellato".
Anche una fonte della sicurezza della prefettura di Giza, la circoscrizione amministrativa che copre la parte ovest dell'area metropolitana del Cairo dove è stato rinvenuto il corpo di Regeni, ha confermato all'agenzia Ansa che "non c'è alcun sospetto di atto criminale dietro la sua morte". La conferma ufficiale della causa della morte arriverà comunque solo dopo l'autopsia.
Inchiesta a Roma - La Procura di Roma aprirà un'inchiesta sulla morte di Regini. I pm di piazzale Clodio attendono un'informativa, e in base alle prime risultanze investigative verrà valutata l'ipotesi di reato. Inoltre la Farnesina ha convocato con urgenza l'Ambasciatore egiziano Amr Mostafa Kamal Helmy per esprimere "lo sconcerto del governo italiano per la tragica morte del giovane Giulio Regeni al Cairo".
La scomparsa e l'anniversario della Rivoluzione che depose Mubarak - Regeni era scomparso la sera di lunedì 25 gennaio, ma la notizia è stata diffusa solo domenica. Il giorno della scomparsa del 28enne friuliano era il quinto anniversario della Rivoluzione che depose l'allora presidente Hosni Mubarak e, in un primo momento, si era pensato che Regeni potesse essere stato arrestato per errore durante la manifestazione svoltasi a Il Cairo. Ma a far temere il peggio erano state martedì fonti egiziane che avevano escluso l'ipotesi: Regeni non risultava infatti tra le persone finite in carcere. Regeni inoltre non era un attivista: si trovava a Il Cairo per una ricerca in Economia per il dottorato al "Centre for Development Studies" che stava frequentando all'università britannica di Cambridge.