Chiusura in netto calo per la Borsa di Milano. L'indice Ftse Mib ha ceduto il 3,05% a 17.922 punti, mentre il Ftse All Share ha lasciato sul terreno il 2,91% a 19.602 punti. A Piazza Affari la maglia nera è andata a Ferrari (-9,59%). Male anche il settore petrolifero, con il tonfo di Saipem (-21,52%), e i bancari, con Mps (-8,24%) e Bpm (-5,5%). Male anche le altre Piazze europee: Parigi (-2,47%), Londra (-2,28%), Francoforte (-1,81%).
Sulle banche, già sotto pressione nelle ultime settimane, ha pesato la caduta di Ubs a Zurigo dopo i conti, mentre sull'oil, oltre all'ennesimo scivolone del petrolio, si sono fatti sentire i deboli risultati di Bp. Il paniere principale di Milano non violava la soglia dei 18.000 punti dall'ottobre del 2013.
Bruciati 191 miliardi di euro - Ad affossare le Borse europee è stato in particolare il crollo del prezzo del petrolio, piombato sotto i 30 dollari a barile. L'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 2,05%, che equivale a 191 miliardi di euro bruciati in una seduta.
Tonfo Ferrari - Giornata difficile per Ferrari, scivolata ai nuovi minimi dal debutto in Borsa a seguito della diffusione dei conti 2015 e della guidance per il 2016. Rispetto ai 43 euro iniziali segnati al debutto a Piazza Affari il 4 gennaio il calo è di oltre il 23%. In un mese la casa di Maranello ha insomma bruciato quasi un quarto del suo valore. In caduta anche il socio di riferimento Exor (-4,5% a 28,42 euro), mentre Fca (-2,66% a 6,23 euro) si è mossa in linea con l'indice di Piazza Affari in una giornata difficile per tutto il listino.