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Meloni, botta e risposta con Luxuria: amerei mio figlio anche se fosse trans

"Ma continuerei a essere contraria alle adozioni da parte delle coppie omosessuali". E poi: "Non parlerò più del privato in pubblico"

tgcom24

"Se anche mio figlio fosse gay, trans, bisex, trisex, quadrisex, lo amerei come qualunque madre ama suo figlio". Così Giorgia Meloni, dopo la gravidanza annunciata al Family Day, ha replicato a Vladimir Luxuria, che su Twitter aveva scritto "auguri e figli trans!". Tuttavia, ha aggiunto nel corso di Quinta Colonna, continuerei a essere contraria alle adozioni da parte delle coppie omosessuali.

"Ennesimo commento cretino di Luxuria" - La presidente di Fratelli d'Italia ha definito le parole di Luxuria il "secondo commento cretino sul mio conto". Il primo, ha spiegato la parlamentare, "lo ha fatto qualche mese fa dicendo 'spero che i bambini delle famiglie eterosessuali non vengano abbandonati come ha fatto il padre con la Meloni'". A queste parole, la leader di Fdi ha ribattuto: "Proprio perché so cosa vuol dire crescere senza uno dei genitori, non stabilirei mai per legge che un bambino possa crescere senza uno dei genitori".

"Non parlerò più del privato in pubblico" - "In futuro mi verrà più difficile parlare della mia vita privata in pubblico", ha poi detto la Meloni nel corso della trasmissione Mattino 5 a seguito degli insulti e delle critiche ricevute sul web dopo l'annuncio della sua gravidanza. "Se una volta dici una cosa così naturale, in un momento di felicità e di gioia e poi ti devi sentire in colpa, probabilmente in futuro mi verrà difficile parlare della mia vita privata", ha spiegato.

"Non mi aspettavo i fiori da Renzi" - Molti i gesti di solidarietà arrivati in questi giorni: dal presidente della Camera Laura Boldrini, al presidente del Consiglio Matteo Renzi che le ha inviato un mazzo di fiori. "Non mi aspettavo i fiori dal premier, mi hanno fatto molto piacere così come mi ha fatto piacere ricevere la solidarietà di tante donne obiettivamente molto distanti da me", ha affermato la Meloni.

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