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Paul McCartney non farà mai residency a Las Vegas: "È lì che vai a morire"

In un'intervista a GQ, l'ex Beatles respinge l'idea di una serie di concerti fissi nella città del peccato: "È il cimitero degli elefanti"

Afp

Non aspettatevi che Paul McCartney segua l'esempio di Elton John o di altri onorati colleghi e faccia una di quelle residency a Las Vegas, serie di concerti con sede fissa che possono protrarsi anche per vari anni. In un'intervista a GQ, l’ex Beatles è stato chiaro, fugando ogni possibile futuro sogno dei fan: "È una cosa che ho cercato di evitare per tutta la vita". Macca ha spiegato le sue ragioni: "Non c’è niente che mi attrae all’idea. Las Vegas è il posto dove si va a morire, no? È il cimitero degli elefanti".

Sir Paul invece è di tutt'altro avviso per quanto riguarda a un periodo di show a Broadway (come quelli tenuti da Springsteen tra il 2017 e il 2018): "Alcune persone vorrebbero che lo facessi, perché dicono che ho un sacco di storie e molte canzoni". Ma a bloccarlo, c'è proprio l'illustre precedente: "Però uno dei motivi che mi trattengono in questo momento è il fatto che Bruce lo ha appena fatto".

Sebbene non contrario a concerti a Broadway, McCartney ha spiegato che preferirebbe solo suonare con la band "per un pubblico più vasto, o anche più piccolo, infatti non mi dispiacciono i piccoli club". E ha aggiunto: "Al momento faccio un segmento da solo nel mezzo dei miei show dal vivo e non sono sicuro che mi piaccia un intero spettacolo del genere".

Intanto il 31 luglio è uscita l’edizione deluxe di "Flaming Pie", uno dei dischi da solista di Macca, pubblicato nel 1997. Nella riedizione è ospite anche Ringo Starr che è torna a suonare con l'ex compagno in "Beautiful Night".

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