LA SCHEDA

Il Giorno della Memoria, 71 anni dopo: per non dimenticare l'orrore della Shoah

Circa settemila prigionieri vengono liberati dal campo di concentramento di Auschwitz: era il 27 gennaio 1945 e il mondo conobbe l'orrore dell'Olocausto

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Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria. Un'occasione per commemorare tutte le vittime della Shoah e per non dimenticare l'orrore delle stragi e delle leggi razziali. Sono passati 71 anni da quel giorno del 1945 in cui i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz si aprirono per mostrare al mondo gli orrori dell'Olocausto. Le truppe sovietiche della Prima Armata del Fronte Ucraino liberarono circa settemila prigionieri ancora in vita.

Il Giorno della Memoria è stato istituito il primo novembre 2005 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. In Italia la giornata commemorativa è stata invece istituita per legge nel 2000 in ricordo delle vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali, nonché di coloro che hanno protetto i perseguitati ebrei a rischio della propria vita e di tutti i militari e politici italiani deportati nella Germania nazista.

La liberazione del campo di Auschwitz, seguita nell'aprile del 1945 da quelle di Dachau e Buchenwald, ha mostrato al mondo intero gli orrori del genocidio nazista e dello sterminio del popolo ebraico, ancora vivissimi nei racconti dei testimoni sopravvissuti e negli strumenti di tortura e morte utilizzati nei lager. Circa due settimane prima dell'apertura dei cancelli, i nazisti operarono un'ultima terribile "marcia della morte", nella quale condussero verso Auschwitz tutti i prigionieri ancora vivi. Molti di loro morirono lungo il percorso.

L'intento di Hitler e della Germania nazista era quello di portare a termine la cosiddetta "soluzione finale della questione ebraica". Il piano per l'eliminazione di sei milioni di ebrei europei prese il via nel 1933, anno dell'ascesa al potere dei nazisti, con la segregazione degli ebrei tedeschi. L'operazione si estese a tutta l'Europa occupata dal Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale in nome della supremazia della "razza ariana". Dopo anni di deportazioni, nel 1941 ebbe inizio lo sterminio fisico per mezzo di eccidi di massa, la maggior parte dei quali nei terribili campi di sterminio.