Tropico non è solo sinonimo di spiagge bianche costellate di palme, clima caraibico e musica latina: lungo i due grandi anelli che cingono il pianeta si trovano infatti paesaggi strabilianti che hanno davvero poco in comune tra loro, fatta eccezione per la latitudine. Ecco due proposte di viaggio, sulla linea di entrambi i tropici.
Tropico del Cancro.
Il Messico di Tarahumara - Per demolire alcuni stereotipi sui Tropici, Kel12 propone di cominciare da quello del Cancro ( 23 gradi latitudine nord) e in particolare dalla zona settentrionale del Messico nella zona comunemente conosciuta col nome di Baja California, non ci sono le palme, ma ci sono le balene. E grandi canyon. E gruppi di indios del Tarahumara celebri per essere corridori straordinari, celebrati per il loro misticismo dal grande scrittore surrealista francese Antonin Artaud. In questo lembo di America è facile avvistare i grandi cetacei che migrano nelle acque calde della Bassa California per partorire i loro cuccioli, si possono visitare alcune delle più antiche missioni di monaci francescani o gesuiti e si possono incontrare i rarámuri, una popolazione indigena che vive fra le montagne e si sposta attraverso la Sierra Madre a passo di corsa.
Cina e nord Vietnam: il paesaggio forgiato dall'uomo - Risaie verdissime a perdita d'occhio, su cui si chinano schiere di contadini con il tradizionale cappello di paglia a punta; piantagioni di tè che ricoprono dolcemente le pendici delle colline; i terrazzamenti inondati dall'acqua, le “scale verso il cielo”, che luccicano come specchi nella luce del mattino: lo Yunnan riempie gli occhi con infinite (e inaspettate) tonalità di verde e sorprende il viaggiatore con doni inattesi, come piccoli borghi preziosi o maestose foreste pietrificate. Spostandosi nel nord del Vietnam, tra risaie simili ad elaborati mosaici e aspre valli, si incontrano i H'Mong (anche conosciuti come Miao o Meo), un'antica popolazione di origine cinese: le loro donne, elegantissime con gli abiti tradizionali ricamati a mano, i gioielli in argento a decorare il collo e le orecchie, i copricapo in stoffa colorata, partecipano al grande mercato di Bac Ha, dove vendono ogni genere di mercanzia, ma soprattutto teli di stoffe tinte a mano e monili di ogni foggia.
Tropico del Capricorno
Namibia il fascino del deserto - Deserti color albicocca, dune che si tuffano nell'oceano, antiche tribù che vivono come milioni di anni fa, i big 5 al gran completo: il Tropico in Namibia si declina soprattutto in versione natura. In questo paese del sud dell'Africa è il deserto a regnare sovrano: il Kalahari, con le sue antiche sabbie rosse, il Namib, che si infrange contro le onde dell'Atlantico, il Damaraland, che custodisce tra le rocce di arenaria incisioni rupestri risalenti a milioni di anni fa. A sorprendere il visitatore poi, la tenacia della vita nelle sue forme più originali: qui si trovano lucertole che possono immagazzinare l'acqua necessaria a vivere per 2 mesi, scarabei che raccolgono l'umidità della nebbia mattutina dalla cima delle dune, antilopi che ha sviluppato un sistema particolare di raffreddamento del sangue nelle narici, scoiattoli che utilizza la coda come parasole e infine la Weltwischia, una pianta endemica particolarissima e molto longeva (arrivano a oltre 2.000 anni di vita), che produce due foglie nastriformi che raggiungono anche i 5 metri di lunghezza e trattengono l'umidità necessaria per vivere.
Bolivia dai paesaggi lunari - Terre di montagne e di grandissime altitudini: la Bolivia, pochi chilometri sopra il Tropico del Capricorno, è abbarbicata sul tetto delle Ande, in una zona inospitale ed aspra, distante anni luce dall'idea di “paradiso tropicale”. Ma l'altopiano arido e brullo, simile ad un solitario paesaggio lunare, offre uno spettacolo naturale unico al mondo e si rimane senza fiato al cospetto della varietà di colori dei paesaggi attraversati: dalle sfumature cangianti della Laguna Verde all'arenaria rossa delle Rocas de Salvador Dalì, dal viola della Laguna Colorada al rosa del piumaggio dei fenicotteri. E infine, come un miraggio, il bianco abbagliante del Salar de Uyuni, uno dei simboli di questo paese: 12.000 kmq di sale luccicante, dove il cielo si specchia, una tavola bianca che si perde all'orizzonte, regalando la sensazione di viaggiare verso l'infinito. E la Bolivia nasconde anche altri gioielli, il più importante dei quali è il lago Titicaca, che condivide con il Perù e dove, secondo la leggenda, il Sole e la Luna apparvero ai progenitori degli inca centinaia di anni fa.