Banche, Verdini salva ancora Renzi
Dopo il voto sulle rifome costituzionali, Ala voterà no alle mozioni di sfiducia: "Ma non siamo in maggioranza" ribadisce D'Anna
Dopo l'appoggio sulle riforme costituzionali, mercoledì al Senato è previsto il voto sulle mozioni di sfiducia presentate dall'opposizione sul "caso banche". I numeri traballanti della maggioranza saranno ancora una volta soccorsi dai 18 verdiniani che hanno annunciato il voto a favore del governo. "Ma non siamo entrati nella maggioranza", precisa il portavoce di Ala Vincenzo D'Anna.
"E' un voto sul merito" - gli fa eco il compagno di partito Ciro Falanga - "Semplicemente non siamo d'accordo con quanto scritto sulle mozioni", spiega sul
Corriere. Tant'è vero - dicono i verdiniani - che le cose sul testo delle
unioni civili le cose potrebbero cambiare. Deputati e senatori di Ala hanno libertà di coscienza ma l'aria che tira non è delle migliori per il testo Cirinnà. "Così com'è l'articolo 5 sulla stepchild adoption non lo voterò", avverte il portavoce D'Anna. "Alla Camera continueremo a presentare emendamenti" gli fa eco Falanga.
Roberto Speranza, che guida la minoranza Pd, da parte sua chiede "un chiarimento politico vero. Basta gioco delle tre carte. Ogni volta che Verdini & Co. votano con noi il Pd ci rimette". Facile sommare voti in Parlamento - sottolinea Speranza - altra cosa è sommare voti degli elettori".
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