l'ultimo saluto al regista

Ettore Scola: Verdone, Sandrelli e Tornatore alla festa d'addio

Tanti amici e colleghi hanno partecipato alla cerimonia laica, che si è svolta alla Casa del Cinema di Roma

© agenzia|

Tanti amici e colleghi hanno partecipato alla festa laica in onore di Ettore Scola, che si è tenuta nell'arena all'aperto della Casa del Cinema di Roma. Per Carlo Verdone, Scola è stato "una persona perbene che ha fatto conoscere all'estero la commedia all'italiana", mentre a Giuseppe Tornatore tocca l'imbarazzo di rendere la cerimonia una festa. Emozionata Stefania Sandrelli che ricorda "ci abbracciavamo e ridevamo insieme".

Sul palco del teatro all'aperto il feretro di Scola, molti fiori, e il gonfalone del Comune campano di Trevico di cui il cineasta era originario. Una festa-cerimonia laica con tutte le sonorità delle colonne sonore firmate dal compositore Trovajoli per i film di Ettore Scola. A rendergli omaggio sono arrivati Paolo Virzì, Pif e l'attore francese Michel Hazanavicius insieme alla moglie Berenice Bejo "Eravamo venuti a Roma proprio per incontrare Scola" spiegano.

"Credo che questo sia un pomeriggio che Ettore avrebbe amato, pieno di amici e spettatori. Chi era Scola? Una persona perbene a cui tutti dobbiamo qualcosa - ha dichiarato Carlo Verdone - Ha messo in scena le miserie, le mitomanie e i lati buffi degli italiani, ma sempre con al centro l'umanità. Anche per quanto riguarda la città di Roma, la capiva meglio come tutti quelli che non ci sono nati. Come ad esempio Federico Fellini. Comunque ci mancherà molto".

"Nonostante le raccomandazioni di Ettore di fare una festa, non capisco proprio come possiamo farla. Avrebbe dovuto scrivere lui il testo di quello che dovevamo dire, ma non l'ha potuto fare" è il commento di Giuseppe Tornatore "Dietro la sua parvenza di cinismo si celavano una dolcezza ed una generosità rara. Era sempre disponibile, aperto".

Commosso e divertente il ricordo di Stefania Sandrelli: "Avevamo in comune la miopia e il senso dell'umorismo, negli ultimi incontri appena eravamo abbastanza vicini da riconoscerci, ci correvamo incontro, ci abbracciavamo e ridevamo. Ridevamo molto insieme".