Proseguono gli attriti tra le istituzioni europee e il governo Renzi. Jean-Claude Juncker, che venerdì aveva denunciato, seccato, i troppi malintesi tra Roma e Bruxelles, avrebbe fatto sapere, attraverso "fonti europee" che alla Ue manca un interlocutore per dialogare con l'Italia sui dossier più delicati. Immediata, e altrettanto dura, la replica italiana, per bocca del ministro Gentiloni: "C'è un governo con cui dialogare".
Le fonti definiscono il rappresentante permanente dell'Italia, Stefano Sannino, come il miglior ambasciatore a Bruxelles e riferiscono che è estremamente apprezzato il suo lavoro di mediazione, ma sottolineano che a mancare sarebbe il dialogo continuo con gli sherpa che le altre capitali inviano sui diversi temi specifici. Un metodo di lavoro che permette di smussare gli angoli, come accaduto ad esempio con la Francia che in autunno ha inviato specialisti per "negoziare per settimane" fino all'ultima virgola sulla bozza di finanziaria.
A Bruxelles invece si sottolinea il fatto che, negli ultimi mesi, si è invece osservato un vuoto di comunicazione con Roma, vuoto che ha portato a ricostruzioni fattuali fuorvianti tanto sulle banche, quanto sull'Ilva e la flessibilità. In particolar modo su quest'ultimo tema, da Bruxelles si osserva che già alla fine del 2015 era stato raggiunto l'accordo politico perché possano essere cumulate quella per gli investimenti, quella per le riforme strutturali e quella per i rifugiati. Sono però ancora da discutere nel dettaglio le cifre.
Gentiloni: a Roma c'è un governo - "A Roma c'è un governo, si discute. Ci sono problemi e sfide per l'Ue: dobbiamo stare sui problemi ed entrare nel merito... Io ho un continuo dialogo con le istituzioni sui problemi: penso che abbiamo un governo, un presidente del Consiglio, un ministro degli Esteri, un ministro degli Interni, un ministro dell'Economia. A seconda delle questioni, l'Italia ha un governo nel pieno dei suoi poteri". E' la risposta del ministro degli esteri Paolo Gentiloni alla Commissione europea.
"A me nessuno ha detto una cosa del genere", ha aggiunto Gentiloni, parlando in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri dell'Ue. "Un tempo c'erano i cremlinologi, non mi fate fare il 'commissionologo'", ha concluso il ministro, rivolto ai giornalisti.
Critiche indigeste - Ma sono un po' tutte le nostre istituzioni a non aver digerito le critiche Ue. "Se l'intento è quello di lavorare in maniera costruttiva e proficua non si cerchino scorciatoie: la Commissione conosce la composizione del governo di Roma; ci sono interlocutori per ogni dossier, tanto che sui singoli dossier e con i singoli commissari il dialogo non si è mai interrotto: continua oggi e continuerà domani", affermano fonti governative a Bruxelles, in relazione alla polemica fra Roma e la Commissione europea.