Petrolio e banche, Piazza Affari -2,65% Crolla Mps: il titolo perde il 14,76%
Il Brent, per la prima volta dal novembre 2003, è sceso fin sotto i 28 dollari al barile per poi riportarsi sui 29 dollari. Borsa di Milano, il listino completo - Borse estere
Tensione sulle Borse europee in una giornata condizionata ancora una volta dal continuo calo del prezzo del petrolio. E' la fine delle sanzioni in Iran, che aumenterà l'export, ad assestare un nuovo colpo alle quotazioni del greggio. Il Brent, per la prima volta dal novembre 2003, è sceso fin sotto i 28 dollari al barile per poi riportarsi sui 29 dollari.Piazza Affari chiude le contrattazioni a -2,65% a 18.686,86 punti, sprofonda Mps (-14,76%).
A Milano conclude la giornata con il segno meno anche il Ftse All Share, che cede il 2,68% a 20.330 punti.
La tensione sui mercati è dovuta anche i timori di un rallentamento della crescita delle economie che tengono banco in mancanza della bussola di Wall Street, chiusa per il Martin Luther King day.
Male i bancari, tonfo di Mps - Tornando a Piazza Affari, a soffrire maggiormente è il comparto bancario. In particolare è Mps il titolo più tartassato: chiusura a 0,766 euro a -14,76%. Intensissimi gli scambi, ben 121,3 milioni di azioni sono infatti passate di mano. Dall'ultima seduta del 2015 la perdita dell'istituto senese è pari al 38%, ma la caduta è cominciata due mesi e mezzo fa: da fine ottobre il calo è del 50%. A preoccupare gli investitori è sempre il fardello delle sofferenze, che zavorra Rocca Salimbeni più di altri istituti, e l'allontanarsi della prospettiva che la banca possa diventare preda di qualche gruppo pià grande.
Non solo Monte dei Paschi: Banca
Carige chiude a 0,877 euro a -7,29%,
Ubi a 4,91 euro a -7,28%,
Banco
Popolare a 10,40 euro a -6,73%,
Bpm a 0,817 euro a -5,55%,
Intesa Sanpaolo a 2,66 euro a -5%,
UniCredit a 4,16 euro a -5,37%,
Bper a 5,64 euro a -8,73%.
Tiene Telecom, soffre il settore oil - Telecom Italia chiude invariata a 1 euro in scia alla notizia emersa nel fine settimana di un incremento della quota di Vivendi, già principale azionista del gruppo italiano delle telecomunicazioni. Attraverso acquisti sul mercato, il colosso francese è salito dal 20,5% al 21,5% di Telecom Italia. Oltre la soglia del 25% scatta l'obbligo di lanciare un'Opa, Offerta pubblica d'acquisto.
Nel settore oil, che ha pagato l'effetto Iran, la peggiore è stata
Saipem che ha terminato gli scambi con una flessione del 5,13% a 6,8 euro.
Eni ha invece contenuto le perdite mostrando un ribasso dell'1,11% a 12,41 euro.
Spread Btp-Bund in risalita - Intanto lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund ha segnato un massimo oltre i 111 punti base per poi tornare ad attestarsi in area 108 punti.
Soffrono tutte le Borse europee - Chiusure in calo, seppur limitato, anche per le altre Borse europee: a Londra il Ftse 100 scende a 5.781,71 punti a -0,39%, a Francoforte il Dax 30 scende a 9.538,02 punti a -0,08%, Eurostoxx 50 a 2.939,58 punti a -0,44%, a Parigi il Cac 40 cala a 4.193,75 punti a -0,39%.
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