E alla fine David Bowie conquistò il numero uno della classifica di vendita negli Usa. Non gli era mai riuscito in vita, ha raggiunto l'obiettivo una settimana dopo la sua morte con l'ultimo album "Blackstar", entrato in vetta alla Top200 di Billboard. Ma anche altri due album sono entrati in classifica: "Best of Bowie", al quarto posto, e "The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars", ventunesimo.
Per quanto stella di prima grandezza e, in alcuni casi, popstar da milioni di copie vendute, Bowie non aveva mai raggiunto il gradino più alto del podio negli Stati Uniti. Se in Inghilterra e in altre nazioni europee il numero uno era per lui la norma, negli Usa anche album di culto come "Heroes" si erano fermati addirittura al 35.mo posto. Ma se in quel caso si trattava di lavori d'avanguardia e dal gusto spiccatamente europeo, non certo fatti per solleticare il grande pubblico americano, anche il suo successo commerciale più grande, "Let's Dance" (1983), non era andato oltre il 5° posto.
Certo, altri tempi. Anche se andare al numero uno quegli album hanno superato abbondantemente il milione di copie vendute, mentre "Blackstar" ha raggiunto la vetta con circa 180mila copie. Ma il contesto commerciale per quanto riguarda la musica, tra streaming e pirateria, non è nemmeno confrontabile.