Sixthcontinent, la società attiva nell'acquisto di shopping card finita nel mirino dell"Autorità Garante della Concorrenza che a febbraio ha adottato un provvedimento cautelare, ha deciso di di presentare alla Commissione europea una denuncia perché "accenda un faro sulla correttezza dell'operato dell'Agcm e svolga gli opportuni accertamenti".
In particolare la società sottolinea in una nota che "verranno denunziati alla Commissione europea - più precisamente al suo Segretariato Generale e alla Direzione Generale 'Giustizia e Consumatori' - comportamenti fattuali, presumibilmente imputabili alla Agcm, affinché ne valuti la conformità con il diritto europeo sotto il profilo della riservatezza e della imparzialità con cui devono essere condotte le indagini".
Nel ricostruire la vicenda Sixthcontinent rileva che "nel procedimento istruttorio si sono verificate anomalie tali da mettere in dubbio la correttezza e l'imparzialità degli Uffici inquirenti". In particolare, "nel corso dei nove mesi di pendenza dell'indagine, numerosi atti coperti dal più rigoroso segreto istruttorio sono diventati di dominio pubblico e sono apparsi nel web indiscrezioni circa gli sviluppi del procedimento istruttorio, poi puntualmente verificatisi".
"Tali indiscrezioni hanno comportato - argomenta Sixthcontinent - la violazione del principio di presunzione di innocenza e l'insorgere di gravissimi e irreparabili danni (patrimoniali e d'immagine), ancor prima di una definitiva presa di posizione nel merito da parte dell'Agcm".