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P.A., Renzi contro gli assenteisti: "Subito norma per licenziamento"

Il premier annuncia la misura per il Consiglio dei ministri di mercoledì: "Distruggono la credibilità della Pubblica amministrazione"

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Il premier Matteo Renzi promette il pugno di ferro contro i dipendenti pubblici assenteisti: "Mercoledì porteremo in Consiglio dei ministri la nostra proposta di norma per il licenziamento perché sono atti insopportabili". Renzi ha aggiunto: "Chi va, finge, timbra e scappa deve essere sanzionato: distrugge la credibilità della Pubblica amministrazione".

"Nei decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione ci sarà il licenziamento in 48 ore" del dipendente pubblico truffatore - ha detto ancora il presidente del Consiglio -. E se il dirigente non attua il licenziamento, rischia lui stesso di andare a casa". "Buoni sì, ma basta con questo atteggiamento che è insopportabile per i cittadini per bene", ha aggiunto. "Mercoledì sera, dopo il voto sulle riforme costituzionali al Senato, il Consiglio dei ministri si riunirà in notturna per discutere di pubblica amministrazione", ha spiegato.

Unioni civili, "siamo l'unico Paese a non avere normativa" - Il presidente del Consiglio ha poi voluto dare una strigliata al Parlamento in stallo sul ddl Unioni civili. "Siamo l'unico Paese europeo senza una normativa sulle unioni civili e vogliamo colmare il ritardo. Spero solo che il dibattito dei prossimi giorni si mantenga serio e serrato sui veri punti di merito, senza trasformarsi in uno scontro ideologico", ha affermato. "La questione non è semplice e mentre su molti punti l'accordo mi sembra solido, ci sono questioni su cui ancora le distanze sono ampie - ha ammesso il leader del Pd -. E forse lo resteranno al punto che sarà il voto segreto, tipico in discussioni sui diritti e sui valori, a definire le scelte. Quello che è certo è che nel giro di qualche settimana avremo finalmente approvata una legge attesa da decenni. Mi auguro che si concluda l'iter esercitando la nobile arte del confronto, ascoltandosi, rispettandosi, dialogando. E non è una questione di buonismo, è una questione di buon senso".

Riforme, "se perdo il referendum mi ritiro" -
"Dare la parola al popolo per la scelta definitiva è un dovere. Saranno i cittadini ad avere l'ultima parola. E io ho già preso il solenne impegno di essere conseguente: se perderemo il referendum, lascerò la politica", ha poi detto in merito al referendum sulla riforma costituzionale prevista dal ddl Boschi. "Se dopo aver cambiato la legge elettorale, le tasse, il lavoro, la scuola, la pubblica amministrazione, la giustizia civile - ha aggiunto - gli italiani vorranno mandarci a casa, è loro diritto farlo. Ed è mio dovere prenderne atto. Non siamo più ai tempi in cui le poltrone erano per sempre. Detto questo, io il referendum vorrei vincerlo. Perché credo che semplificare l'Italia sia l'unico modo per renderla più giusta e efficiente. E dunque farò di tutto perché i siano tantissimi"

"Nel 2016 ripresa immobiliare"
- Il premier è poi fiducioso sulla ripresa del mercato del mattone. "Scommetto che il 2016 sarà l'anno della ripresa dell'immobiliare", ha evidenziato. "Nella legge di Stabilità abbiamo inserito tante misure che possono favorire il rilancio di questo mercato: l'eliminazione della Tasi e Imu sulla prima casa, l'Imu ridotta per la concessione in comodato ai figli, l'eco bonus per le ristrutturazioni edilizie, il dimezzamento dell'Iva per l'acquisto della prima casa, se è in classe A o B di efficienza energetica", ha ribadito.