La polizia indonesiana ha arrestato tre uomini con l'accusa di avere legami con la serie di attentati terroristici verificatisi giovedì mattina a Giacarta e in cui sono rimaste uccise sette persone. Secondo quanto riferito dalle autorità, i tre uomini, sospetti militanti jihadisti, sono stati arrestati all'alba nelle loro case a Depok, nei dintorni della capitale indonesiana.
Trovata una bandiera dell'Isis in casa di uno degli arrestati - Nella casa di uno dei sospetti attentatori, la polizia ha riferito di aver trovato una bandiera dello Stato Islamico. La scoperta ha rafforzato la convinzione delle autorità che gli attacchi di giovedì siano stati messi in atto dall''Isis, il cui controllo del territorio in Siria ed Iraq e le cui ambizioni di creare uno califfato islamico hanno attratto 30.000 "foreign fighters" da tutto il mondo, inclusi poche centinaia di indonesiani e malesi.
Due dei terroristi uccisi giovedì erano già stati arrestati in passato - Il portavoce della polizia nazionale Anton Charliyan, oltre a riferire sugli arresti effettuati, ha spiegato che due dei cinque terroristi morti durante gli attacchi di giovedì erano stati in precedenza arrestati sempre per reati di stampo terroristico.
Polizia: "Attentati finanziati da Isis" - Secondo la polizia indonesiana, Isis ha finanziato la serie di attacchi. Il legame tra i terroristi in Indonesia e i jihadisti dello Stato islamico, riferisce la polizia, è Bahrun Naim, un indonesiano che si è unito all'Isis in Siria e che a novembre aveva esortato i suoi seguaci in patria a imitare gli attacchi di Parigi.