Non sono cinque anni di successi, quelli tra il 2010 ed il 2014, per il comprato delle telecomunicazioni in Italia. Tutti gli operatori hanno, infatti, accumulato perdite. Un dato interessante riguarda il mobile: secondo l'indagine di R&S Mediobanca ha sofferto più della telefonia fissa.
In generale stiamo parlando di un settore che, nel 2014, ha rappresentato il 2% del Pil italiano, il 2,7% della spese della famiglie e il 5,1% degli investimenti complessivi. Investimenti a parte, l'anno preso in esame ha riportato lievi contrazioni sia sul peso del Pil (nel 2013 era pari al 2,2%), che sulla spesa delle famiglie (2,9%).
Per quanto riguarda invece i ricavi, l'indagine ha rilevato un calo del 7,7% tra il 2013 ed il 2014 a 32 miliardi di euro (2,7 miliardi in meno rispetto al 2013) e un -24% risetto al 2010 (in valori assoluti dieci miliardi di euro in meno in cinque anni). Rispetto al 2013, quando i ricavi erano equilibrati tra rete fissa e mobile, l'anno interessato dall'indagine ha visto uno sbilanciamento a discapito del mobile.
Il confronto tra i due anni mostra infatti un calo più consistente per i ricavi da mobile, -10,4%, che per quelli della rete fissa, -4,9%. Stessa dinamica è stata registrata nell'arco dei cinque anni: rispetto al 2010 le diminuzioni sono state rispettivamente del 28,9% e del 18,7%.
Osservando l'andamento dei principali operatori si nota che il calo dei ricavi più consistente, in termini percentuali, ha interessato la Wind con un -9% tra il 2013 ed il 2014 (-23,9% nel quinquennio analizzato), seguono il -8,4% della Vodafone (-31,2% tra 2010 e 2014), il -7-7% di Telecom Italia (-19,7% accumulato), il -7,3% di 3 Italia (+3,4), il -4,5% di Tiscali (-23,4%) e il +2,8% di Fastweb (-10,2% tra il 2010 ed il 2014).