GIORNATA NERA

Sospetti su emissioni, perquisita una sede Renault: il titolo chiude a -10%

Seduta da dimenticare per Renault in Borsa dopo le perquisizioni sul caso-emissioni, in una giornata pessima per tutto il settore dell'auto in Europa

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Seduta da dimenticare per Renault in Borsa dopo le perquisizioni sul caso-emissioni: in una giornata pessima per tutto il settore dell'auto in Europa, il titolo del gruppo francese ha ceduto a Parigi il 10,2% finale a 77,75 euro. Prima della puntualizzazione della società che ha smentito la presenza di veicoli con emissioni "truccate", Renault aveva toccato una perdita del 20%.

Gli agenti del governo francese hanno sequestrato computer dal sito Renault di Lardy (Francia), che realizza prove sulle emissioni dei veicoli. E' quanto afferma Bloomberg che riprende fonti di stampa francese che citano un volantino sindacale della Cgt, secondo il quale quale gli ispettori si sono recati nell'impianto transalpino lo scorso 7 gennaio. Secondo il sindacato il fatto genera sospetti su un possibile coinvolgimento di Renault nello scandalo sulle emissioni che ha colpito Volkswagen.

Renault: "Non è stato trovato nulla" - "La Direction Générale de l'Energie et du Climat (Dgec), interlocutore pilota della Commissione tecnica indipendente per conto del ministero francese dell'Ecologia, ritiene fin d'ora che la procedura in corso non evidenzierebbe la presenza di un software truccato sui veicoli Renault": lo scrive in una nota il costruttore francese.

Il ministro francese: "La frode non esiste" - La frode sui motori di Renault "non esiste". "Gli azionisti e i dipendenti possono stare tranquilli". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente francese Segolene Royal.

Fca, stampa: vendite gonfiate
- Due concessionari della zona di Chicago avrebbero invece accusato Fiat Chrysler Automobiles di truccare i dati di vendita negli Stati Uniti, attraverso incentivi ai venditori che gonfiano i dati mensili. Lo riporta Automotive News, che scrive che l'azione legale è stata intrapresa da Napleton Automotive Group, che sostiene che i concessionari sarebbero stati pagati per riferire vendite false nell'ultimo giorno del mese e poi stornarle sul mese successivo.

Fca ha registrato la maggiore striscia consecutiva di vendite anno su anno negli Stati Uniti della storia. Il dato è stato sottolineato anche dall'a.d. Fca, Sergio Marchionne, al Salone di Detroit. Nessun commento è arrivato dall'azienda in Italia, mentre negli Stati Uniti, riporta ancora Automotive News, Mike Palese, ha fatto sapere che il gruppo non è stato informato della causa e non può ancora esprimersi.