sul grande schermo

Tra "Labyrinth", "Furyo" e... Pieraccioni: ecco David Bowie al cinema

Per il Duca Bianco una carriera parallela sul grande schermo iniziata nel 1976. Molte pellicole cult e una "sorpresa" che non t'aspetti

di Domenico Catagnano

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Re dei goblin e killer nel vecchio West. Gigolò e alieno. Ufficiale dell'esercito e scienziato, perfino Ponzio Pilato e Andy Warhol. Tra le mille facce di David Bowie trovano posto anche i suoi ruoli al cinema, altro luogo di contaminazione e metamorfosi. Un genio mutante anche sul grande schermo, dove esordiva giusto quarant'anni fa con "L'uomo che cadde sulla Terra", una pellicola ormai diventata cult dove il Duca Bianco vestiva i panni -pensate un po'- di un alieno arrivato sul nostro pianeta per studiarlo e per capire come salvare il suo mondo. Una favola metaforica e visionaria che sembra ricamata su misura su Bowie, forse la sua miglior interpretazione sul grande schermo.

Quella che è rimasta più impressa è probabilmente quella di Jareth, il re dei goblin in "Labyrinth" (1986): inquietante, perfido e affascinante. Provate a chiedere ai ragazzini che lo avevano visto al cinema all'uscita quante notti insonni hanno trascorso.
Per due volte Bowie ha interpretato un ufficiale dell'esercito. In "Gigolò" (1978), nella Berlino della fine della prima guerra mondiale, è un reduce prussiano che, rimasto senza un lavoro, si prostituisce in una casa d'appuntamenti la cui proprietaria ha il volto di Marlene Dietrich, qui per l'ultima volta sul grande schermo. Più famoso il ruolo in "Furyo" (1983), dove è il maggiore australiano Celliers, rinchiuso durante la seconda guerra mondiale in un campo di prigionia giapponese. Interpretazione intensa e matura in un film complesso e sfaccettato, una vera prova d'attore.

Nello stesso anno "battezza" alla regia Tony Scott in "Miriam si sveglia a mezzanotte", altro cult-movie dove recita accanto alla vampira Catherine Deneuve nel ruolo del suo compagno.
Se nella realtà è difficile trovare un collegamento tra Ponzio Pilato, Andy Warhol e Nikola Tesla, al cinema il politico dell'antica Roma, l'artista e lo scienziato inventore hanno il volto di David Bowie. I film sono "L'ultima tentazione di Cristo" (1988), "Basquiat" (1996) e "The Prestige" (2006), dove Christopher Nolan gli affida un discorso su scienza, magia, razionale e irrazionale.
Tra cameo, parti secondarie e interpretazioni nel ruolo di se stesso, appare in "Christiane F.: noi ragazzi dello zoo di Berlino" (1981), Absolute beginners" (1986), "Fuoco cammina con me" (1992, di David Lynch), "Zoolander" (altro cult, datato 2001) e "Bandslam - High School Band" (2009).

C'è anche un po' di Italia nella sua carriera cinematografica. Nel 1998, infatti, recitò in Toscana per "Il mio west" di Giovanni Veronesi accanto a Leonardo Pieraccioni e Alessia Marcuzzi. Interpretava Jack Sikora, un killer che sfidava a duello nientemeno che Harvey Keitel. Niente di memorabile, ma sicuramente l'interpretazione più bizzarra della sua carriera sul grande schermo.