Camera, al via i tagli sugli stipendi: i dipendenti incrociano le braccia
Alla ripresa dei lavori a Montecitorio, sciopero bianco di commessi e centralinisti: no al salario di 99mila euro annui dal 2018 contro i 136mila attuali
Novantanovemila euro annui di stipendio non bastano ai dipendenti della Camera che contro i tagli previsti dalla spending review incrociano le braccia. Sciopero bianco ad oltranza a Montecitorio contro le riduzioni dei salari volute dalla presidenza a partire dal 2018. Commessi, centralinisti, uscieri, alla ripresa dei lavori parlamentari dopo le Festività, hanno dato inizio alla protesta: niente più straordinari, operazioni rallentate.
Una protesta, quella dei lavoratori di Montecitorio, che non raccoglie, però, grande solidarietà: l'introduzione di un
tetto massimo agli stipendi d'oro dei circa mille dipendenti partirà nel 2018, ma già ora sono scesi
sul piede di guerra.
Barbieri, centralinisti, commessi e uscieri di Montecitorio si vedranno tagliare il loro compenso annuale da 136mila euro a 99mila;
elettricisti e tecnici informatici si dovranno accontentare di 106mila euro rispetto agli attuali 152mila. Crollo dei salari anche per
ragionieri e segretari parlamentari, mentre il taglio più consistente si abbatterà sui
consiglieri parlamentari: i loro 354mila euro diventeranno 240mila.
SU TGCOM24