Riforme, il premier Matteo Renzi annuncia un referendum a ottobre
"Saranno semplicemente gli italiani e nessun altro a decidere se il nostro progetto va bene o no", spiega nella sua eNews
"Lunedì 11 gennaio la Camera vota la IV lettura delle riforme costituzionali. Poi toccherà al Senato e ad aprile il voto finale ancora della Camera. Quindi - ragionevolmente - a ottobre il referendum finale". Lo ha scritto il premier Matteo Renzi nella sua e-news. "Saranno semplicemente gli italiani e nessun altro a decidere se il nostro progetto va bene o no", ha spiegato il premier.
"La riapertura dei lavori parlamentari - spiega Renzi - ci proietterà subito in pista su alcune partite di grande importanza". In tutto, "dieci partite" che il governo dovrà affrontare a gennaio: per alcune di queste "leggete poco o niente sui media tradizionali, ma che non per questo sono meno importanti". Si va da "iniziative molto significative" nell'ambito dell'agro-alimentare che saranno presentate con il ministro Maurizio Martina il 13 gennaio, alla visita dello stesso Renzi a Caserta sabato 16 insieme ai ministri Pinotti e Franceschini, fino al Consiglio dei ministri del 15 gennaio, per affrontare "i primi decreti legislativi sulla riforma della Pubblica Amministrazione".
Il presidente del Consiglio ricorda poi che la prossima settimana verrà licenziato il Codice Appalti "altro tassello - dice - finalizzato a rendere più facile lavorare in Italia", e che giovedì 21 "insieme al presidente Malagò, saremo a Losanna, alla sede del Cio".
Nell'eNews il premier ricordare anche che il 19 gennaio il governo sarà alla Camera "sulla base dell'ennesima mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. Mi presenterò personalmente a Montecitorio - assicura - per illustrare nel dettaglio che cosa abbiamo fatto sino ad oggi e cosa intendiamo fare. Una mozione di sfiducia è un atto molto impegnativo e solenne: per rispetto ai deputati e ai cittadini parleremo con molta chiarezza e determinazione".
La direzione del Partito democratico, precisa poi Renzi, si riunirà il 22 gennaio. All'ordine del giorno ci saranno "la situazione politica e parlamentare ma soprattutto le elezioni amministrative del prossimo giugno. E una bellissima iniziativa sulla formazione politica che coinvolgerà 300 giovani italiani under 35 e che prenderà il via venerdì 29 gennaio a Roma".
Infine, in conclusione, Renzi parla dell'Europa. "Ho letto molte polemiche - spiega - sul rapporto tra Italia e istituzioni Europee" e anche "dissertazioni sulla possibile rottura con Bruxelles", ma "voglio essere molto chiaro": l'Europa deve affrontare molti problemi, tra cui la crisi dei migranti, il referendum inglese, il post-emergenza greco, "l'ondata populista lepenista in Francia, e molti altri. Davvero pensiamo che il problema sia lo 0,1% di flessibilità italiana in più o in meno? Non scherziamo, amici. L'Italia non va in Europa a battere i pugni sul tavolo: al massimo alza la mano, e fa qualche domanda. Chiedendo, in buona sostanza, se le regole valgono per tutti".
SU TGCOM24