L'untore: "Solo una leggerezza"

Contagio Hiv a Roma, per la Procura almeno 29 le vittime di Valentino T.

Si cerca di risalire alle sue ex partner: l'uomo non le avvisava di essere sieropositivo e pretendeva rapporti non protetti

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Sarebbero almeno 29 le donne infettate da Valentino T., il 31enne di Acilia che, nonostante sapesse di essere positivo al virus dell'Hiv, ha avuto rapporti sessuali non protetti con decine, forse centinaia di giovani fra i venti e i trent'anni. Le cifre in mano agli investigatori sono preoccupanti: delle 40 ex partner di Valentino finora sottoposte al test, soltanto undici non sono state risultate sieropositive.

Il bilancio, però, rischia di essere ancora peggiore. In Procura l'uomo ha ammesso di non ricordare il numero esatto delle sue amanti, né il loro nome: la sua vita sessuale compulsiva andava avanti almeno dal 2006 ed è continuata anche dopo l'iscrizione di Valentino nel registro degli indagati, proprio in seguito alla denuncia di una ex.

La polizia giudiziaria sta cercando di ricostruire la cronologia delle relazioni di Valentino - ora in carcere con l'accusa di lesioni gravissime - analizzando le sue email e la sua chat di Whatsapp per avvisare le potenziali vittime del contagio: non solo le donne, ma anche i partner con cui queste hanno avuto poi rapporti sessuali.

A metà dicembre, il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dal legale di Valentino: troppo alto, visti i precedenti, il rischio di reiterazione del reato. Da Regina Coeli, lui non offre spiegazioni. Continua semplicemente a ripetere: "È stata solo superficialità da parte mia, non credevo di infettare queste persone".