Un commando di due uomini armati ha assaltato l'Hotel Bella Vista di Hurghada, sulla costa egiziana del Mar Rosso. L'attacco ha provocato il ferimento di tre turisti, due austriaci e uno svedese. Il ministro dell'Interno egiziano ha spiegato che i due uomini, armati con coltelli e pistole ad aria compressa, hanno fatto irruzione nel ristorante all'aperto sulla spiaggia del resort: uno degli attentatori è stato ucciso e uno ferito.
Il ministero dell'Interno egiziano ha spiegato, probabilmente per tutelare il turismo egiziano già in crisi dopo l'abbattimento dell'aereo di linea russo a ottobre, che l'attacco ha le caratteristiche di una sventata rapina all'arma bianca. Ma i media lo considerano un fallito attentato kamikaze. Il bilancio è di tre turisti feriti, di un assalitore ucciso (il 21enne Mohammed Hassan Mohammed Mahfouz, studente de Il Cairo) e un secondo "gravemente ferito".
"Entrambi avevano armi bianche", ha sostenuto il ministero, precisando che "sconosciuti si sono infiltrati venerdì sera nell'Hotel Bella Vista di Hurghada attraverso il ristorante che dà sulla strada e hanno minacciato gli ospiti dell'hotel con armi bianche". La polizia è riuscita a respingere l'attacco, uccidendo lo studente.
Molto diversa la ricostruzione dei media, tra cui Al Arabiya, secondo i quali uno degli assalitori del resort aveva una cintura esplosiva, fatta brillare dalle forze di sicurezza. La Bbc in arabo cita testimoni secondo i quali i terroristi urlavano "Allahu akbar" e avevano la bandiera nera dell'Isis. Oltre ai due neutralizzati, potrebbe esserci stato anche un terzo uomo, riuscito a fuggire per mare.
L'hotel si trova nella centralissima Sheraton Road ed è noto per essere frequentato quasi esclusivamente da turisti del Nord Europa e dalla Russia. Viene escluso, al momento, che siano stati coinvolti italiani. L'Unità di Crisi della Farnesina si è comunque immediatamente attivata dopo le prime notizie dell'assalto ed in serata era in contatto con l'ambasciata italiana al Cairo per verificare l'eventuale presenza di connazionali.