Le contrattazioni alle Borse cinesi di Shanghai e Shenzen sono state chiuse giovedì mattina per eccesso di ribasso, dopo che le azioni erano crollate di più del 7%. E' la seconda che accade in una settimana. Mercoledì è stata un'altra giornata nera per le Piazze di tutto il mondo. A far crollare i listini è stata la svalutazione dello yuan, decisa a sorpresa da Pechino. Chiusura in netto ribasso per Tokyo: -2,33%.
Nuova svalutazione dello yuan - La Cina è tornata nuovamente a svalutare la sua moneta nei confronti del dollaro, realizzando il maggior calo dall'agosto scorso e intervenendo sui tassi di cambio valutari per l'ottava volta consecutiva. La Banca popolare cinese ha annunciato di aver deprezzato lo yuan dello 0,51% nei confronti del dollaro, portandolo a quota 6.5656.
Economia mondiale rallenta - A frenare la crescita globale sono la Cina e i Paesi emergenti. E, mentre i mercati sono in fibrillazione, la Banca Mondiale rivede al ribasso le stime per il 2016 e il 2017, invitando gli emergenti a prepararsi per possibili shock. I rischi per l'economia sono al ribasso: "Il simultaneo rallentamento dei quattro maggiori paesi emergenti - Brasile, Russia, Cina e Sud Africa - pone dei rischi di contagio per il resto dell'economia".
Crescita nell'area euro resta fragile - Secondo la Banca Mondiale, "l'economia globale deve adattarsi a un nuovo periodo di crescita modesta nei mercati emergenti, caratterizzata dai più bassi prezzi delle commodity e da ridotti flussi di scambi commerciali e capitali", afferma l'istituto di Washington, sottolineando che la crescita nell'area euro "continua ma fragile" sostenuta dalla politica monetaria.
Pil globale sotto al +3% - La Banca Mondiale stima una crescita dell'economia globale del 2,9% quest'anno, in calo rispetto al +3,3% previsto in precedenza. Nel 2017 il pil accelererà al +3,1%. L'area euro crescerà quest'anno e nel 2017 dell'1,7%. Per la Cina le stime sono state riviste al ribasso. Il Pil del Dragone salirà del 6,7%, meno del 7% stimato in precedente, per poi calare al +6,5% nel 2017. Ritoccata al ribasso anche la crescita degli Stati Uniti al +2,7% dal +2,8% previsto in precedenza.
Non rallenta solo la Cina - Il deterioramento dei mercati emergenti è alla base di una crescita mondiale sotto il 3% per il quinto anno consecutivo. Oltre al rallentamento cinese, la Banca Mondiale prevede che una contrazione del Pil del Brasile del 2,5% nel 2016. La Russia si contrarrà dello 0,7%. "C'è un rischio basso di disordinato rallentamento nei maggiori mercati emergenti" mette in evidenza la Banca Mondiale. I benefici dei prezzi del petrolio più bassi per i consumatori e le imprese sono stati a "sorpresa muti". La stabilizzazione dei prezzi a livelli bassi potrebbe spingere la domanda, facendo crescere l'economia più velocemente del previsto.
Continua la caduta del prezzo del petrolio - E i timori di una situazione economica peggiore del previsto in Cina e la sovrapproduzione mandano al tappeto il prezzo del petrolio, già in calo nei giorni scorsi. Il greggio Wti cede il 4% a 32,6 dollari al barile fra forti scambi mentre il Brent cala a 32,75 dollari. Per alcuni analisti la soglia dei 30 dollari non è più così lontana.