Chiusura con il segno meno per la Borsa di Milano. L'indice Ftse Mib ha ceduto il 2,67% a 20.422 punti, mentre il Ftse All Share ha lasciato sul terreno il 2,46% a 22.209 punti. Un tonfo che vale la maglia nera in Europa. A pesare su Piazza Affari il calo di Fca (-5,20%). Male anche gli altri principali listini europei: Parigi ha perso l'1,26%, Francoforte lo 0,93%, mentre Londra ha ceduto l'1,04%.
Tra le blue chip milanesi maglia nera a Banca Mediolanum (-6,34%), Fca (-5,2%), che scivola sotto gli 8 euro, Anima (-4,56%) ed Exor (-4,52%). Si salva solo Ferrari, sulla parità (+0,02% a 44,6 euro). Le tensioni non si sono riversate invece sui nostri titoli di Stato, con lo spread tra Btp e Bund decennali in area 97 punti, mentre sul fronte valutario l'euro ha chiuso sotto quota 1,08 dollari.
Wall Street chiude in rosso - Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde l'1,46% a 16.907,10 punti, mentre il Nasdaq cede l'1,14% a 4.835,77 punti. Lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,30% a 1.990,51 punti
Quella del 6 gennaio si è confermata un'altra seduta difficile per le Borse europee, che solo ieri avevano cercato di recuperare dopo il lunedì nero dei mercati di tutto il mondo. Molti i fronti che hanno messo sotto pressione i listini: in primis la notizia del test con la bomba all'idrogeno in Corea del Nord, poi la svalutazione dello yuan decisa dalle autorità di Pechino e il crollo del prezzo del greggio, scivolato sotto i 35 dollari al barile, ai minimi da oltre 11 anni. Sullo sfondo le tensioni geopolitiche tra Arabia Saudita e Iran.