Il ricordo del momento in cui il marito le versava il liquido infiammabile addosso e le appiccava il fuoco resterà indelebile nella mente; e tracce ne restano sul suo volto e nei suoi occhi. Ma la 26enne Parvinder Kaur Aulak, Pinki per i familiari, trova la forza di raccontare la violenza subita, al suo rientro a casa, a Dello (Brescia), dopo il lungo ricovero al Centro grandi ustionati di Genova. Ripercorre quella giornata del 12 novembre, ma non sa ancora darsi una spiegazione per quel folle gesto commesso davanti ai suoi figli.
"Mi sono salvata grazie ai miei figli", ammette commossa. "All'inizio avevano paura di me, non mi riconoscevano, dicevano loro: è la vostra mamma". Quei due bambini, di 3 e 5 anni, erano purtroppo presenti nel momento in cui il loro papà, Agib Singh, 40 anni, compiva il folle gesto contro la mamma, rimasta poi a lungo in coma farmacologico.
"Non posso perdonarlo - aggiunge Pinki pensando al marito, - anche se tutto andava bene fino all'arrivo di mia suocera che non apprezzava i miei modi di fare, per lei troppo occidentali: mettevo i pantaloni e andavo a lavorare". Pinki è tornata nella Bassa Bresciana, dopo il lungo ricovero a Genova; ora è a casa del fratello e vuole ricominciare, con tutte le sue forze, a vivere la sua vita.