TREMILA IN PIAZZA IN IRAN

Iran, tremila in piazza contro l'Arabia Parigi e Berlino invitano al dialogo

Mentre a Teheran sale la tensione dopo l'esecuzione dell'imam sciita, Francia e Germania cercano di fermare l'escalation invitando i due Paesi a cercare un riavvicinamento

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Circa tremila persone sono scese in piazza a Teheran, in Iran, per manifestare contro l'Arabia Saudita, dopo l'esecuzione dell'imam sciita Nimr al-Nimr, condannato a morte dalle autorità di Riad per "terrorismo". Per evitare un'escalation di tensioni, Francia e Germania hanno invitato i due Paesi a riprendere "il dialogo e i contatti diplomatici" in un clima di "comprensione reciproca". L'Arabia Saudita sospende tutti i voli con l'Iran.

L'Arabia Saudita sospende i voli con l'Iran - Il ministro degli Esteri Adel al-Jubeir ha annunciato la sospensione di tutti i voli tra Arabia Saudita a Iran, affermando che l'imam al-Nimr era un terrorista coinvolto in attacchi e che Riad dovrebbe essere elogiata per l'esecuzione, non criticata.

Berlino auspica la ripresa del dialogo - Il governo tedesco auspica comprensione reciproca e ripresa dei contatti diplomatici fra Arabia Saudita e Iran. "Invitiamo i due Stati al dialogo", ha detto il portavoce dell'esecutivo Steffen Seibert in una conferenza stampa. Seibert ha aggiunto che Berlino ha preso atto "con il più grande dispiacere" della rottura delle relazioni diplomatiche" fra i due Paesi e con "costernazione" dell'esecuzione delle condanne a morte di 47 prigionieri in Arabia Saudita.

E Parigi invita alla de-escalation - Da parte sua, la Francia invita Iran e Arabia Saudita alla calma e al contenimento delle tensioni. "Il punto di forza della Francia è di poter parlare con tutti", ha spiegato il portavoce del governo di Parigi, Stephane Le Foll che, citando il ministro degli Esteri Laurent Fabius, "auspica una de-escalation" tra Riad e Teheran.

L'appello della Farnesina - La Farnesina esprime "forte preoccupazione" per le crescenti tensioni politiche e diplomatiche in Medio Oriente, che rischiano di "esacerbare in maniera insostenibile le divisioni all'interno del mondo islamico e di compromettere gli sforzi diplomatici in corso per la risoluzione delle gravi crisi in corso nell'area". "L'Italia - si legge in una nota - incoraggia Arabia Saudita e Iran a fare tutto quanto possibile per ridurre le tensioni e non imboccare una escalation pericolosa per tutti".

Kerry chiama i ministri dei due Paesi - Anche il segretario di Stato americano, John Kerry, ha parlato con i ministri degli Esteri iraniano e saudita per tentare di riportare la calma nei rapporti tra i due Paesi. Lo riferiscono fonti Usa e saudite citate dai media Usa.

L'ira degli sciiti a Teheran - Intanto però, l'ira delle comunità sciite non si spegne. Teheran in particolare ha minacciato l'Arabia Saudita che le farà "pagare a caro prezzo" la morte di Al-Nimr. E dopo alcuni attacchi contro le rappresentanze diplomatiche saudite in Iran Riad, seguita poi da Bahrein, Emirati e Sudan, ha così interrotto le relazioni diplomatiche con la Repubblica Islamica.

I manifestanti hanno inneggiato contro la famiglia reale saudita e bruciato le bandiere di Stati Uniti e Israele, considerati i principali nemici della Repubblica Islamica (ma non quella saudita, che porta inscritto un versetto del Corano).