"Zalone è un toccasana di cui le farmacie non possono essere sprovviste. Meglio di cinque gocce di Lexotan". E' un profluvio di complimenti la personalissima recensione che Adriano Celentano, attraverso le pagine de Il Corriere della Sera , regala all'ultimo film di Checco Zalone, "Quo Vado", in due giorni campione di incassi al botteghino. Il cantautore, omaggiato dal comico pugliese nella colonna sonora della commedia "La prima Repubblica", confessa a sua volta di essere un suo ammiratore e di apprezzare "la sua purezza".
Chiamato in causa perché Zalone in due momenti della sua commedia canta "La prima Repubblica" imitandone lo stile, Adriano Celentano di suo pugno, parlando proprio del comico e del suo film, ammette: "Ora se voi mi chiedete se sono contento è chiaro che sono contento. Poteva dirlo di un altro, e invece no, lui si è riferito proprio a me, anche nei gesti quando canta la canzone. Quindi non ci si può sbagliare. Sono io il suo mito". Aggiungendo di apprezzare a sua volta le opere di Zalone: "Un suo film, 'Cado dalle nubi', l'avrò visto sei o sette volte".
E anche dell'ultimo lavoro il Molleggiato loda contenuti e tecnica cinematografica contro i blockbuster d'Oltreoceano: "Una medicina la sua, che ci difende e ci rende immuni dalle gravi infezioni che ci procurano le clamorose c....e di un certo cinema internazionale, i cui ingredienti non sono altro che la solita violenza e un falso modo di girare".
Ma, soprattutto, Celentano prova a spiegare tutto il successo di Zalone: "Il segreto è semplice, come del resto lo è di tutte le grandi scoperte. Lui ha puntato in fondo all'angolo più remoto della nostra anima (...) con quella 'sana ignoranza' che a nostra insaputa ci rende puri e quindi belli anche se brutti (...). L'intellettuale Zalone, sfoderando l'arma della sua intatta purezza, ti fa 'scompisciare' dal ridere".