Ian "Lemmy" Kilmister, fondatore e leader dei Motorhead, gruppo protagonista della scena heavy metal britannica dagli anni 70, è morto a Los Angeles a 70 anni, dopo una breve battaglia contro un cancro particolarmente aggressivo. La band ne ha annunciato la scomparsa sulla sua pagina Facebook, definendolo "il nostro nobile e poderoso amico" e invitando i suoi fans a ricordarlo suonando la sua musica a tutto volume.
Pochi personaggi del panorama hard & heavy hanno incarnato il concetto stesso di hard rock come ha fatto Lemmy. Un artista diventato un simbolo andando oltre i meriti stessi (tanti) del suo gruppo. Una figura iconica, cappellone e baffone, ma anche un musicista capace di innovare e spingere un po' più in là il concetto di rock, sporcato e reso ruvido in un misto di furia punk e purezza rock'n'roll. Tra i suoi album più famosi non si possono non citare "Ace of Spades" e "Killed by Death" ma la forza dei Motorhead e di Lemmy si sprigionava soprattutto nei concerti dal vivo, tanto che il live "No Sleep 'Til Hammersmith", del 1981, viene considerato uno dei migliori album live di sempre.
"Aveva saputo della malattia il 26 dicembre. Era a casa, seduto davanti al suo videogame preferito, con la sua famiglia. Non ci sono parole per esprimere il nostro sconcerto e la nostra tristezza", si legge sul sito del gruppo. "Diremo di più nei prossimi giorni - aggiunge il post - , per adesso suonate forte i Motoerhead, gli Hawkwind, la musica di Lemmy. Fatevi un drink o più di uno, condividete storie. Celebrate la vita di questo uomo meraviglioso che l'ha celebrata in modo così vibrante da sé. Lui avrebbe voluto esattamente questo". Numerosi i messaggi di cordoglio diffusi da altri musicisti e fan su tutti i social network. Lo scorso 11 novembre se ne era andato anche Phil Taylor, soprannominato "Philty Animal", batterista del gruppo dal 1975 al 1984 e poi dal 1987 al 1992.
Nato alla vigilia di Natale del 1945 nello Staffordshire (Inghilterra), Kilmister aveva fondato i Motorhead nel 1975. Bassista e cantante solista da sempre, era una istituzione anche tra i suoi colleghi musicisti rock. Ozzy Osbourne, che lo considerava "uno dei miei migliori amici", lo ha salutato in un tweet come "un guerriero e una leggenda".