BENEDIZIONE URBI ET ORBI

Urbi et Orbi, Papa: "Tacciano armi in Siria" "Basta stragi, cessino le atrocità dell'Isis"

Nel messaggio di Natale, concluso con la tradizionale benedizione, Francesco lancia un nuovo appello per la pace e chiede di accogliere i migranti. Isis libera 25 ostaggi cristiani

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"Al Signore domandiamo che l'intesa raggiunta in seno alle Nazioni Unite riesca quanto prima a far tacere il fragore delle armi in Siria e che l'accordo sulla Libia trovi il sostegno di tutti". Lo ha detto Papa Francesco durante la tradizionale benedizione Urbi et Orbi di Natale. "L'attenzione della Comunità internazionale sia unanimemente rivolta a far cessare le atrocità che tuttora mietono numerose vittime", ha aggiunto riferendosi all'Isis.

"In Siria, in Libia come pure in Iraq, Yemen e nell'Africa subsahariana, tuttora si vivono immani sofferenze e queste atrocità non risparmiano neppure il patrimonio storico e culturale", ha aggiunto il Papa ricordando le recenti "efferate azioni terroristiche".

Israele e Palestina - "In Medio Oriente, dove è nato Gesù, continuano tensioni e violenze e la pace rimane un dono da invocare e da costruire. Possano Israeliani e Palestinesi riprendere un dialogo e giungere a un'intesa che permetta ai due Popoli di convivere in armonia, superando un conflitto che li ha lungamente contrapposti, con gravi ripercussioni sulla Regione", ha detto ancora.

Nel messaggio anche Africa e Ucraina - "Pace e concordia chiediamo per le care popolazioni della Repubblica Democratica del Congo, del Burundi e del Sud Sudan affinché, mediante il dialogo, si rafforzi l'impegno comune per l'edificazione di società civili animate da un sincero spirito di riconciliazione e di comprensione reciproca - ha sottolineato poi il Papa nel messaggio natalizio -. Il Natale porti vera pace anche all'Ucraina, offra sollievo a chi subisce le conseguenze del conflitto e ispiri la volontà di portare a compimento gli accordi presi, per ristabilire la concordia nell'intero Paese".

"Soccorrere e accogliere i migranti" - Papa Francesco è anche tornato a parlare dell'emergenza immigrazione: "Non manchi il nostro conforto a quanti fuggono dalla miseria o dalla guerra, viaggiando in condizioni troppo spesso disumane e non di rado rischiando la vita. Siano ricompensati con abbondanti benedizioni quanti, singoli e Stati, si adoperano con generosità per soccorrere e accogliere i numerosi migranti e rifugiati".

Appello per i disoccupati - Infine un appello a chi governa affinché risolva la piaga della disoccupazione: "In questo giorno di festa, il Signore ridoni speranza a quanti non hanno lavoro, e sono tanti, e sostenga l'impegno di quanti hanno responsabilità pubbliche in campo politico ed economico affinché si adoperino per perseguire il bene comune e a tutelare la dignità di ogni vita umana".